Stati Uniti: sette “swing states” per un voto storico

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Il sistema che elegge il presidente degli Stati Uniti è solo uno dei tanti anacronismi di una democrazia obsoleta e affaticata. Si tratta infatti di un’elezione indiretta, in cui sono gli Stati a scegliere i 538 Grandi elettori – in numero equivalente alla somma di senatori e deputati di ogni Stato più tre rappresentanti del District of Columbia – del Collegio elettorale deputato poi a votare il presidente. (ISPI)

Ne parlano anche altri giornali

Perché il popolo americano non sceglie direttamente il suo Presidente? E perché si vota sempre di martedì e non di domenica come avviene nella quasi totalità dei Paesi occidentali? Le ragioni sono tanto antiche quanto profonde. (Corriere della Sera)

La sfida è tra la candidata democratica Kamala Harris, vicepresidente uscente e il repubblicano Donald Trump che ha già guidato la Casa Bianca nel quadriennio tra il 2016 e il 2020, quando venne sconfitto da Joe Biden. (La Provincia Pavese)

Come funziona il sistema elettorale americano: il principio del winner takes all Le elezioni USA seguono un sistema complesso che unisce tradizioni secolari e meccanismi istituzionali particolari, come il Collegio Elettorale (Ability Channel)

Elezioni presidenziali Usa: una vittoria di Trump potrebbe avere ripercussioni sull’Agenzia internazionale dell’energia

Insomma, Harris non è perfetta per un elettore cattolico, ma la politica è fatta di compromessi e, come dice il Papa, bisogna scegliere il male minore. Aggiungo che lui sarà anche antiabortista, per assicurarsi il sostegno della chiesa evangelica, ma in campo di morale sessuale è tutt’altro che un modello ed è noto il suo disprezzo per le donne. (Famiglia Cristiana)

Perché il presidente degli Stati Uniti è eletto con un sistema barocco per il quale può risultare sconfitto il candidato che ha ottenuto più voti popolari sull’intero territorio nazionale? È il caso che si è verificato più volte, e che potrebbe anche ripetersi oggi, forse a vantaggio di Donald Trump. (L'HuffPost)

“Se il presidente Trump riporterà una vittoria nelle elezioni presidenziali Usa e io sarò nella posizione di consigliare la nuova amministrazione, raccomanderò certamente che gli Stati Uniti spingano per sostituire il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol”. (Economy Magazine)