Negli Stati Uniti è stato registrato il primo decesso umano collegato all’influenza aviaria
Roma, 7 gen. – Negli Stati Uniti è stato registrato il primo decesso umano collegato all’influenza aviaria, hanno annunciato ieri le autorità sanitarie della Louisiana, specificando che la vittima è un paziente anziano che soffriva di altre patologie. Il paziente, di età superiore ai 65 anni, è stato il primo caso umano grave rilevato nel Paese. Era stato infettato dal virus H5N1 tramite pollame e uccelli selvatici. (Agenzia askanews)
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Lo ha reso noto il dipartimento della Sanità della Louisiana, secondo cui il paziente era stato ricoverato in ospedale dopo aver contratto l'H5N1 in seguito a esposizione a uccelli da cortile e uccelli selvatici. (ilmessaggero.it)
L'influenza aviaria continua a far paura agli scienziati e le notizie in arrivo dagli Stati Uniti, dove il virus H5N1 responsabile dell'aviaria è sempre più diffuso anche tra i bovini da latte, lasciando ipotizzare che il temuto salto di specie sia molto vicino, una mutazione che potrebbe rendere il virus una vera minaccia anche per gli esseri umani. (La Gazzetta dello Sport)
Lo riferiscono i media americani. Il rischio trasmissione all’uomo resta basso Il rischio che l'influenza aviaria provocata dal virus H5N1 si diffonda all'uomo resta, però, basso. (La Stampa)
"Non c'è nessun allarme", spiega la virologa al Corriere della Sera (Livesicilia.it)
L’uomo aveva più di 65 anni ed era stato ricoverato in un ospedale della Louisiana con gravi sintomi respiratori: il suo quadro clinico è stato complicato da condizioni mediche preesistenti, secondo quando riferito dalle autorità sanitarie. (Fanpage.it)
Questa sua caratteristica gli ha permesso di compiere il “salto della specie” dal mondo degli uccelli a quello dei bovini e ormai da diverso tempo stanno crescendo i timori per la sua diffusione, soprattutto per i rischi connessi alla capacità di infettare gli esseri umani. (BergamoNews.it)