Regionali, le liti ribaltano i pronostici

Dal 3 a 0 al 1-2. Incubo per Elly Schlein che sognava il triplete alle elezioni regionali in autunno: tre vittorie secche per il Pd, nelle tre regioni (Emilia Romagna, Umbria e Liguria) al voto. L'en plein per dare la spallata al governo Meloni. E iniziare la cavalcata verso Palazzo Chigi. I sondaggi suggeriscono alla segretaria del Pd di rivedere i piani e accontentarsi forse del gol della bandiera: la vittoria in Emilia Romagna, roccaforte da sempre delle giunte rosse. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Le mosse più importanti sulla scacchiera sono state, in questi giorni, quelle di Giuseppe Conte e di Giorgia Meloni. Conte ha prima rotto con il centrosinistra sulla Rai (gesto politico rilevante e pieno di conseguenze) e poi ha sotterrato il cosiddetto campo largo condizionando fortemente il voto delle prossime regionali di Liguria, Umbria ed Emilia Romagna (LaC news24)

Centinaia di messaggi con lo stesso appello: «Mai con Renzi». Gli interventi sul tema delle alleanze nel centrosinistra sono tantissimi e univoci: con Ital… (La Stampa)

In realtà quello che voleva dire il presidente Conte è che c'è un tema di credibilità, nella fattispecie rispetto a Renzi, che non può essere taciuto o che non può non essere affrontato". Ha risposto così la presidente della Regione sarda Alessandra Todde, ex vice di Conte alla guida del M5s, in merito alla fine del campo largo dichiarata da Conte. (Corriere Delle Alpi)

«A Giuseppe Conte il “campo largo” non conviene, almeno oggi. Differenziarsi lo aiuta ad avere una sua offerta formativa specifica, a fidelizzare l’elettorato dei 5stelle. Essere la ruota di scorta del Pd invece lo penalizza». (Italia Oggi)

A questo punto, direbbe quel tale, la domanda sorge spontanea: ma il campo largo che Giuseppe Conte a dichiarato inaridito è mai esistito per davvero? Se si pone la questione dalle parti di via Campo Marzio, al quartier generale del Movimento 5 Stelle, la risposta è abbastanza netta. (il manifesto)

– "Con Michele de Pascale ci sono degli accordi che rispetteremo. E secondo quegli accordi non possono esserci politici nella civica del candidato presidente. (il Resto del Carlino)