Tir fermi in Sicilia, primi scaffali vuoti e merce in deperimento: "Si rischiano danni incalcolabili"

Lo affermano, in una lettera spedita oggi al prefetto di Catania, i rappresentanti provinciali delle organizzazioni di categoria Cia, Confagricoltura, Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp, Fruitimprese.

In Sicilia sono quasi 6.500 le imprese del trasporto merci, di cui il 43% sono artigiane

Cominciano a vedersi i primi effetti della protesta degli autotrasportatori che in Sicilia e nel Sud Italia stanno effettuando blocchi per protestare contro l'aumento del carburante. (PalermoToday)

Su altri giornali

Il pericolo che pomodorini, verdure ed arance restino invendute a causa di questa protesta dell’autotrasporto è reale. Con una scelta curiosa, sono però state convocate alcune sigle ma non altre (SiracusaOggi.it)

A Giuseppe Richichi, presidente dell'Aias il governatore ha chiesto "la possibilità di "allentare la morsa ai caselli per evitare ulteriori danni e disagi", ma, ha osservato Musumeci, "mi dicono che il problema non è più soltanto siciliano, ma nazionale". (Ansa)

Una protesta, è stato spiegato, che fa seguito alle mobilitazioni in corso anche in altre parti del Paese, come a Palermo e Caltanissetta Sempre in Puglia, nel Tarantino, diversi autotrasportatori hanno montato un presidio sulle statali 106 e 100, ricevendo la solidarietà di alcuni sindaci locali. (Il Fatto Quotidiano)

Essere isola alla Sicilia - ha ricordato Musumeci - costa alla nostra economia 6,5 miliardi di euro l’anno. Ma ad ogni domanda deve esserci una risposta, possibilmente positiva» (La Sicilia)

di Claudia Marin Il caro-carburanti fa esplodere la protesta dei tir sulle strade e autostrade italiane: con i primi episodi di violenza, come l’accoltellamento di un camionista nel Foggiano. E non mancano gli episodi di violenza (QUOTIDIANO NAZIONALE)

C’è il rischio che la protesta vada avanti ad oltranza con la possibilità che la stessa si sposti a Roma Il primo effetto tangibile arriva proprio dal Molise: il pastificio La Molisana da domani, giovedì 23 febbraio, fermerà la produzione. (Il Quotidiano del Molse)