Emanuela Orlandi, parla l’ex capo della Gendarmeria Vaticana: “La tomba De Pedis in Sant’Apollinare? Non so perché era lì. Il Vaticano era a conoscenza di molte cose importanti”
Il criminale a cui si riferisce Giani è Enrico “Renatino” de Pedis. Un nome che spesso ricorre in questa vicenda: dalla richiesta del passaporto falso per il trasferimento a Londra (che avvalorerebbe la pista inglese) alla sua presenza al momento del rapimento davanti al Senato (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Era il 22 giugno 1983 quando Emanuela faceva perdere le tracce di sé in Corso Rinascimento, territorio italiano, terminata la consueta lezione di musica nella scuola di Sant’Apollinare. Con tre inchieste attualmente aperte, una alla Procura di Roma, una alla Procura vaticana e una straordinaria come quella che sta conducendo la Commissione di inchiesta bicamerale che si riunisce ogni giovedì a San Macuto, sul caso Orlandi 41 anni dopo, qualche ombra comincia a diradarsi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
E ha risposto in merito alla presenza della tomba di Enrico De Pedis all'interno di Sant'Apollinare: «Io non so perché era lì, non me ne sono mai occupato, non faceva parte dei miei compiti. Un mistero a cui nessuno è ancora riuscito a dare una risposta. (ilmattino.it)
“Ho un solo obiettivo – racconta Agca –, consegnare la verità al Parlamento italiano e al Vaticano sull’attentato al Papa e sulla scomparsa di Emanuela. Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
«Il 20 dicembre 1982 fu il Parlamento italiano a certificare che l’attentato era un complotto internazionale ufficializzando la pista bulgara - aggiunge - e dichiarando che il tentativo di uccidere papa Giovanni Paolo II era stato organizzato dai Paesi comunisti. (Gazzetta di Parma)
Una riguarda l'esistenza di una "ricostruzione storica" su Emanuela. Secondo Pietro Orlandi sono emerse due verità dall'audizione in Commissione dell'ex capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani. (Fanpage.it)
Per la famiglia di Emanuela Orlandi è una novità clamorosa. (ilmessaggero.it)