Inchiesta dossieraggi, la rete di spie aveva dati su attività del Centro anticrimine informatico
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Continuano a emergere nuovi elementi, sempre più inquietanti, dall'inchiesta della Dda di Milano e dalla Dna sui presunti dossieraggi illeciti. La portata di quanto acquisito con le attività tecniche poste in essere "è vastissima ed il materiale è ingente, soverchiante, per mole e contenuti", si legge in un'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese allegata agli atti dell'inchiesta che ha portato a quattro arresti (domiciliari) e a indagare una sessantina di persone. (RaiNews)
Ne parlano anche altri giornali
Con il passare dei giorni emergono nuovi dettagli inquietanti sull'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano sul gruppo di cyber-spie. E c'è un particolare che non può sfuggire: stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, il tutto sarebbe avvenuto 11 giorni dopo la notte olimpica di Tokyo in cui l'atleta italiano ottenne lo storico oro nei 100 metri. (il Giornale)
Avranno avuto strumenti tecnologici «pari se non superiori alle forze dell’ordine», per ordire depistaggi e ric… Milano — Saranno stati pure «un pericolo per gli interessi vitali delle istituzioni», ma alcuni di loro si accontentavano di molto meno. (La Repubblica)
Sono decine le aziende che hanno assoldato e pagato Equalize, la società di investigazione dell'ex poliziotto Carmine Gallo e del presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali, per ottenere dossier riservati. (WIRED Italia)
L’ex poliziotto Carmine Gallo e l'esperto informatico Samuele Nunzio Calamucci si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori di garanzia che si sono svolti il 31 ottobre nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Milano (leggo.it)
Il patrimonio di informazioni accumulato da Equalize saccheggiando le banche dati nazionali era una miniera d’oro. E con l’entrata a regime della piattaforma Beyond, l’aggregatore creato dal tecnico informatico Samuele Calamucci, i soci puntavano al salto di qualità della presunta attività di dossieraggio. (ilmessaggero.it)
"Temo per l'incolumità mia e della mia famiglia, mi passavano i dati e io facevo i report, eseguivo". Sarebbero, nella sostanza, altre frasi pronunciate, con dichiarazioni spontanee davanti al gip, da uno dei quattro arrestati nell'inchiesta milanese sul network di cyber-spie. (La Gazzetta del Mezzogiorno)