Sgomberi a Caivano, nelle case liberate tra proteste falce e martello spuntano arredi extralusso: marmi, oro, divani damascati
Caivano, terreno di equilibri di forza tra legalità e illegalità, sopravvivenza ai margini e possibilità di vita sotto l'ombrello dello Stato, è più che mai in questi giorni nel mirino mediatico e sotto i riflettori. Una dimensione che il governo a suon di iniziative anti-degrado e politiche sulla sicurezza, (Secolo d'Italia)
La notizia riportata su altre testate
Lo dichiara, in una nota, il deputato campano di Fratelli d’Italia Imma Vietri. Oggi è stato compiuto un ulteriore passo in avanti con lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente al Parco Verde da soggetti condannati per reati di camorra. (Agenda Politica)
Avevamo annunciato che il lavoro del governo a Caivano non era affatto concluso e che sarebbe andato avanti. Così è stato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Gli sgomberati del rione della provincia a nord di Napoli sono decisi a non mollare: «Togliendo la casa ai poveri non sei mamma, non sei donna e non sei cristiana». Togliere la casa è pari a morire». (ilmattino.it)
Blitz al Parco Verde di Caivano: forze dell'ordine coordinate dalla Procura di Napoli Nord per liberare molte case occupate da anni abusivamente. Per ora l'operazione riguarda 36 alloggi, una prima tranche, dal momento che l'autorità giudiziaria ha individuato 240 casi di possesso illegale delle unità abitative, contestando a 419 persone il reato di occupazione abusiva. (Fanpage.it)
Dopo lo sfratto coatto per trentasei nuclei familiari che avevano occupato abusivamente per anni altrettanti alloggi del Parco Verde, inevitabilmente sono scattate polemiche feroci. Il provvedimento di sgombero, disposto dalla Procura di Napoli Nord, ha riguardato, al momento, quei nuclei familiari che disponendo di mezzi economici o in cui vi fossero componenti gravati da condanne penali per sette anni di reclusione, non possono presentare la domanda per l'accesso al piano di edilizia residenziale pubblica. (ilmattino.it)
La realtà è quella del governo che sta dando nuova vita e concreta speranza a una località della Campania che era diventata una delle piazze di spaccio della droga più grandi d’Europa; la fiction è quella di chi si è incatenato l’altro ieri sera alla cancellata della chiesa di Don Maurizio Patriciello, per protestare contro gli sgomberi delle case occupate. (Liberoquotidiano.it)