Wada e la verità segreta: “Sinner, doping escluso. Il ricorso non ci sarà”

ROMA. «Ecco perché alla fine la Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, non farà ricorso contro Sinner ma si limiterà ad acquisire più documentazione possibile per far si che il caso del campione italiano non apra la strada a chi con i testosteronici si dopa davvero». A ipotizzare il lieto fine per Jannik non è uno qualsiasi ma un super esperto della rete di laboratori anti-doping della stessa Wada,… (La Stampa)

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Il caso Clostebol e le ombre doping sull'azzurro, numero 1 del ranking Atp, continuano a dividere il mondo del tennis mondiale. Ma è stato davvero "graziato", Jannik Sinner. (Liberoquotidiano.it)

Mentre Jannik Sinner è atteso in Italia dopo il trionfo agli US Open, diretto poi verso Bologna dove sosterrà gli azzurri impegnati in Coppa Davis (domenica sarà in tribuna), tiene ancora banco il caso doping che ha coinvolto il tennista altoatesino, assolto dalla Itia (International Tennis Integrity Agency). (Giornale di Sicilia)

Jannik non può godersi fino in visto il trionfo agli US Open. Purtroppo per il numero uno al mondo, rivelati fondati sospetti. (Il Posticipo)

Dal caso Sun Yang a Contador. Quando si fa appello al Tas

Le parole di Lindsay Davenport “Sono sinceramente scioccata, come la maggior parte delle persone. Sembra che stiamo scoprendo solo ora quello che è accaduto dietro le quinte. Perché gli è stato permesso di giocare tutto l’anno? Non è giusto nei confronti degli altri giocatori, è ovvio che non tutti vengono trattati allo stesso modo”, ha aggiunto l’ex tennista. (Sportal)

Dietro alle accuse del mondo del tennis contro Jannik Sinner per il caso doping-Clostebol ci sono, secondo Vincenzo Santopadre, "invidia e gelosia" dei colleghi dell'italiano, numero 1 del ranking Atp. (Liberoquotidiano.it)

"Bisogna conoscere il passato per capire il presente e orientare il futuro". Quello che si intuisce a un primo sguardo sui casi in cui l’Agenzia mondiale Antidoping ha deciso di fare ricorso al Tribunale arbitrale dello Sport è che solitamente avviene in situazioni particolarmente gravi e quindi a fronte di decisioni che a suo parere sono particolarmente ingiuste. (La Gazzetta dello Sport)