Macron riprende le consultazioni con la gauche

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Tiscali Notizie ESTERI

Riprendono gli incontri di Emmanuel Macron con i leader dei partiti in vista della formazione, fra oggi e domani, del nuovo governo. In pole position per la poltrona di premier, sempre il centrista François Bayrou, sul quale c'è stata però una levata di scudi della sinistra. Sia i socialisti, che pure hanno aperto ai negoziati con Emmanuel Macron sul nuovo governo, sia gli ecologisti guidati da Marine Tondelier, respingono l'ipotesi della nomina di Bayrou, ricordando che il centrista "non ha vinto le legislative" ed è un personaggio che incarna la "continuità politica" di Emmanuel Macron. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altre testate

"Chiederò al primo ministro che sarà nominato nelle prossime 48 ore di applicare un metodo condiviso" ha annunciato il presidente della Repubblica francese nel corso della riunione di oggi all'Eliseo con i capi dei partiti politici e dei gruppi parlamentari all'Assemblée Nationale, esclusi quelli delle estreme (Rassemblement National e La France Insoumise). (Borsa Italiana)

Ieri mattina, la presidente dell'Assemblea nazionale, Yael Braun-Pivet (Renaissance), aveva esortato il campo centrista del presidente a unire le forze con i repubblicani di destra (Les Repubblicains), i parlamentari indipendenti e i socialisti. (Il Giornale d'Italia)

Emmanuel Macron vuole uscire in fretta dalla crisi politica, ma senza accettare compromessi. A tutti gli altri (dai Socialisti ai Repubblicani, passando per Comunisti, Verdi e Macroniani) ha chiesto di trovare un’intesa, senza però grandi garanzie in cambio. (Il Fatto Quotidiano)

Oggi Emmanuel Macron riprende le trattative con le parti nel tentativo di trovare il nome del prossimo primo ministro che andrà a sostituire Michel Barnier, sfiduciato la scorsa settimana dalla sinistra e dal Rassemblement National. (La Stampa)

In Francia continua la pressione sul presidente Emmanuel Macron per nominare un nuovo primo ministro, al posto di Michel Barnier, destituito con una mozione di sfiducia votata dalla coalizione di sinistra e dall'estrema destra. (Italia Oggi)