Milano, animalisti in corteo per l'uccisione dei maiali nel rifugio di «Cuori Liberi»: traffico paralizzato
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Migliaia di persone sono scese in strada a Milano, sabato pomeriggio, per la manifestazione animalista annunciata dopo l'uccisione di nove maiali nel rifugio «Cuori Liberi» di Sairano di Zinasco (Pavia), lo scorso 20 settembre. Gli animali avevano contratto il virus della peste suina africana ed erano stati soppressi dalle autorità sanitaria nonostante, denunciano gli attivisti che presidiavano la struttura di Sairano, fossero «in buono stato di salute». (Corriere Milano)
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È quanto si legge in una nota della Rete dei Santuari di animali liberi in Italia che, coordinata da Sara d'Angelo, ha organizzato la manifestazione. Sono arrivati in 10.000 oggi al corteo di protesta animalista «Giù le mani dai santuari» promosso dopo l'uccisione di 9 maiali del rifugio Cuori liberi di Sairano (Pavia) da Palazzo Lombardia a San Babila a Milano (leggo.it)
Secondo le stime, sarebbero circa diecimila le persone – provenienti da tutta Italia e perfino dalla Francia – che sono scese in piazza nella giornata di oggi, sabato 7 ottobre, a Milano per protestare contro l'uccisione dei maiali del rifugio Cuori liberi, avvenuto lo scorso 20 settembre. (Fanpage.it)
In particolar modo gli animalisti (e non solo) hanno voluto ricordare, affinchè non si ripeta più, ciò che è accaduto lo scorso 20 settembre a Sairano (Pavia) presso il rifugio Cuori Liberi dove 9 maiali sani entrati in contatto con la peste suina sono stati uccisi all’improvviso (Il Fatto Quotidiano)
Circa cinquemila attivisti della Rete dei Santuari degli animali liberi, sabato pomeriggio hanno dato vita a Milano a una manifestazione per ricordare l'uccisione di nove maiali ad opera dei veterinari dell'Azienda per la tutela della salute (ATS) dopo che, con l'aiuto di agenti in tenuta antisommossa erano entrati nel santuario in provincia di Pavia “Cuori Liberi”, colpito da un focolaio di peste suina. (Il Sole 24 ORE)
Oggi una gran parte del mondo animalista è scesa in piazza per dire a gran forza che queste cose non devono più accadere e che i Santuari devono essere tutelati, perché «sono il simbolo di una convivenza diversa e possibile con le altre specie», come sottolinea Sara d'Angelo, coordinatrice della Rete dei Santuari di animali liberi. (Kodami)
Un rifugio per animali che però sarebbe al di fuori da ogni filiera alimentare e di commercio. (ilMetropolitano.it)