Boccia smentisce Sangiuliano: mail e audio su nomina e biglietti

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
LA NOTIZIA INTERNO

Maria Rosaria Boccia vien di notte. Mentre il ministro e la presidente del Consiglio si affidano ai macchinosi ingranaggi della comunicazione tradizionale la quasi consigliera del ministero della Cultura impugna il suo telefono e attraverso il suo profilo Instagram sgretola la versione del governo. Il colpo d’occhio è impietoso: Meloni e Sangiuliano impegnati a tessere la tela per ore e Boccia che disfa tutto nel tempo di un clic. (LA NOTIZIA)

La notizia riportata su altre testate

Fin dall’inizio del dibattito, Boccia è stata etichettata come influencer ed esperta di moda, grazie alle sue apparizioni a eventi di gala, alla gestione di un negozio di abiti da sposa di famiglia e all’autoproclamazione come presidente dell’associazione Fashion Week Milano Moda, titolo che non è mai stato ufficialmente confermato dalla Camera della Moda. (Il Fatto Vesuviano)

La Russia non aveva ancora invaso la capitale e la guerra sembrava solo un brutto ricordo del passato. Oggi la capitale del Paese li ha riaccolti in patria: dal 1 al 4 settembre si è svolta di nuovo la manifestazione. (Il Giornale d'Italia)

Il titolare della Cultura ha parlato al Tg1: "Non sono ricattabile, mai speso un euro di soldi pubblici per la dottoressa" (LAPRESSE)

«Avevamo una relazione che attiene alla sfera affettiva. Le sue parole arrivano dopo giorni in cui il caso Sangiuliano - Boccia è stato al centro delle cronache. «Io riaffermo categoricamente che mai un euro del ministero è stato speso per la dottoressa Boccia. (Corriere Roma)

Gli occhiali Ray-Ban Stories, che consentono di fare riprese come uno smartphone, sono stati impiegati da Maria Rosaria Boccia per documentare una sua visita a Montecitorio, come hanno fatto notare recentemente Selvaggia Lucarelli sul Il Fatto Quotidiano e Open. (WIRED Italia)

Lo ha detto a Giorgia Meloni, durante le due ore di colloquio avuto ieri a Palazzo Chigi. Un po’ per le leggerezze delle persone coinvolte, un po’ per le solite esagerazioni di certa stampa. (Nicola Porro)