Caro ministro Sangiuliano, le ricordo che siamo un Paese al contrario: non si dimetta!
Di Alessio Andreoli Come immaginavo, la vicenda che coinvolge il ministro Gennaro Sangiuliano e la signora plurilaureata (almeno questo è quanto dichiarato da lei stessa nei suoi profili) Maria Rosaria Boccia sembra aver raggiunto il suo apice con la richiesta da parte delle opposizioni delle dimissioni del ministro. Ovviamente in un paese “normale”, dopo che Maria Rosaria Boccia (con tanto di prove) ha smentito le dichiarazioni del ministro sbugiardando al contempo il/la Presidente del Consiglio, Gennaro Sangiuliano si sarebbe dovuto dimettere seduta stante. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Lunedì in tv la premier Giorgia Meloni ha riferito – riportando le assicurazioni di Sangiuliano – che Boccia non ha ricevuto “un euro di soldi pubblici” e “non ha avuto accesso ad alcun documento riservato”. (Il Fatto Quotidiano)
Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi. “Non bastava la fascisteria razzista, omofoba, antisemita e nostalgica di Hitler e Mussolini che anima i giovani di Fratelli d’Italia: ora arriva anche lo scandaletto da film di serie B al ministero della Cultura con tanto di smentita in diretta Tv alla premier Meloni da parte della presunta consulente di Sangiuliano". (Civonline)
La vicenda della “consulente fantasma” ha avuto inizio quando l'influencer Maria Rosaria Boccia - che sul suo profilo Instagram da 30mila follower si qualifica come presidente dell'associazione Fashion Week di Milano Moda - ha dichiarato sui social di essere stata nominata da Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura come “Consigliere per i Grandi Eventi”. (Il Giornale d'Italia)
Maria Rosaria Boccia, chi è la "consulente fantasma" di Sangiuliano Maria Rosaria Boccia è nata a Pompei l'11 luglio del 1983. (Il Giornale d'Italia)
La Meloni oramai difende l'indifendibile: Sangiuliano si dimetta". "Governo ridotto ad una corte bizantina dove assistiamo ad una triste commedia dei finti equivoci. (Civonline)
In realtà, si tratta di due fogli sbianchettati di cui si vede solo l’intestazione. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)