Una manifestazione per chiedere verità per Moussa
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La morte di Moussa Diarra, un giovane di 26 anni originario del Mali, avvenuta alla stazione di Porta Nuova a Verona, ha sollevato un'ondata di emozioni e interrogativi. L'episodio, avvenuto alle prime luci di domenica, ha visto Moussa perdere la vita per mano di un agente della polizia ferroviaria. La dinamica dei fatti è ancora oggetto di indagine da parte delle forze dell'ordine e della procura, mentre la comunità locale e diverse associazioni chiedono chiarezza e giustizia. (La Voce di Rovigo)
Se ne è parlato anche su altre testate
Si è trovato davanti un pazzo furioso che menava fendenti a destra e manca ma, prima di agire, interpretando la logica del magistrato che lo ha indagato, avrebbe dovuto almeno farsi dare una coltellata, possibilmente non in modo grave, per potere poi agire di conseguenza. (il Giornale)
Laici e cattolici, centri sociali e volontari che operano nell’aiuto agli extracomunitari, associazioni e comunità impegnati nel sociale e nelle realtà missionarie. Un documento è stato firmato da 36 gruppi veronesi di diverso orientamento. (Il Fatto Quotidiano)
L’AUTOPSIA RIVELA CHE “IL COLPO CHE HA UCCISO MOUSSA DIARRA NON ERA RAVVICINATO”. APERTA RACCOLTA FONDI PER CHIEDERE VERITÀ E GIUSTIZIA (Radio Onda d'Urto)
Era presente anche la consulente di parte civile, Gabriella Trenchi e la Polizia scientifica, in particolare per l'esame sugli abiti del giovane. A confermarlo l'autopsia effettuata oggi, giovedì 24 ottobre, nella sede di Medicina legale del Policlinico cittadino dalla professoressa Federica Bortolotti. (ilgazzettino.it)
A lui è intestato il conto corrente aperto mercoledì scorso insieme ad alcuni colleghi ristoratori veronesi per raccogliere fondi con cui contribuire alle spese legali del poliziotto – ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa – che ha sparato a Moussa Diarra, la notte tra sabato e domenica poco fuori dall'ingresso della stazione Porta Nuova, uccidendo il giovane originario del Mali che si era scagliato contro l'agente armato di coltello. (Corriere della Sera)
(s.c.) l Continuano le iniziative politiche sul tragico incidente di domenica a Porta Nuova che ha portato alla morte del giovane malese Diarra Moussa: lunedì alle ore 10, davanti alla stazione di Porta Nuova, il sindacato di destra UGL, vicino alle posizioni di FDI, ha organizzato un flash mob che vuole essere il contraltare all’altro flash mob estemporaneo organizzato nei giorni scorsi dai collettivi di sinistra, i quali hanno pregato a lungo sostando davanti al punto in cui il giovane è caduto inerme, lanciando invettive contro le forze dell’ordine. (L'Adige di Verona)