Germania, le pagelle della crisi. Da Scholz a Lindner e Merz

Olaf ScholzQuando ormai era tardi, e talvolta quando era sotto pressione, Olaf Scholz ha sfoderato il carattere del politico di razza. Anche cacciando e annullando Lindner, aprendo la via alle elezioni a modo suo. Iperpreparato, freddo (da ministro delle Finanze veniva chiamato Scholzomat, perché era robotico come un bancomat) ha fallito nell’unica dote che non può mancare a un leader: la capacità di connettersi con il proprio popolo. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

BERLINO – La Germania ha un nuovo ministro delle Finanze: è Joerg Kukies, ex Goldman Sachs e consigliere di Olaf Scholz da quando il cancelliere era ministro delle Finanze. (la Repubblica)

La “coalizione semaforo” che, in un inedito nella storia della Repubblica federale, riuniva sotto lo stesso tetto i suoi socialdemocratici (Spd), i Verdi e i liberali dell’Fdp è andata definitivamente in frantumi, tanto inconciliabili erano le distanze tra i suoi partner improbabili. (EuNews)

– Il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha mandato a casa il ministro delle Finanze Christian Lindner, il ministro della Giustizia Marco Buschmann e la ministra dell’Istruzione Bettina Stark-Watzinger, riferisce Spiegel. (Agenzia askanews)

Governo tedesco in crisi, cosa succede ora: ipotesi e suggestioni

Crisi di governo in Germania. Scholz appeso a un filo Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie (TV2000)

Il cancelliere, Olaf Scholz, ha nominato al posto dell’ex alleato uno dei suoi più stretti collaboratori, Jörg Kukies. Il giorno dopo il terremoto che ha scosso la politica tedesca, con il siluramento del ministro delle Finanze Christian Lindner e la fine della coalizione semaforo, la campagna elettorale è a pieno regime. (Il Sole 24 ORE)

Il defenestrato Christian Lindner sarà sostituito dal sottosegretario nel cancellierato Jörg Kukies, consigliere finanziario e suo stretto collaboratore. La crisi interna alla maggioranza costringe Olaf Scholz a ritardare la partecipazione al vertice europeo a Budapest. (Il Fatto Quotidiano)