Maggioranza in tilt sul Superbonus. Iv soccorre Giorgetti

La retroattività del decreto Superbonus passa in tarda serata, con Fi che in extremis trasforma un no annunciato fino all’ultimo in astensione e Iv che invece vota con il governo. Succede al Senato ma per il governo sono piuttosto le montagne russe. Il rischio di andare sotto sulla retroattività del Superbonus incombe per tutta la giornata e già sarebbe una sconfitta cocente. Molto peggio perché a determinarla sarebbe stata una componente della maggioranza. (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nella lettera la Cna porta all’attenzione “la grande preoccupazione che ha investito il settore Costruzioni in seguito all'annuncio di nuove modifiche al Superbonus 110% con l’emendamento presentato dal Governo la cui discussione è ancora in corso. (Il Lametino)

Sul decreto Superbonus, che ha diviso la maggioranza, il governo porrà oggi la questione di fiducia: il voto è previsto domani mattina, con le dichiarazioni di voto attese alle 8.30 e poi la chiama, intorno alle 10. (Fanpage.it)

Non rinunciamo alla difesa dei nostri principi.Detto questo, per un emendamento che non amo non viene assolutamente meno la fiducia nel governo.Abbiamo votato e lo faremo sempre la fiducia a questo governo di cui siamo parte protagonista ma continueremo sempre a dire quello che pensiamo con grande trasparenza e lealtà". (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Il testo ora passa alla Camera per l'approvazione finale. Nel decreto rientra anche l'emendamento del governo per la norma 'spalma crediti' sul Superbonus, oltre al rinvio di plastic tax e sugar tax. (Fanpage.it)

Via libera del Senato al decreto Superbonus, approvato con 101 si, 64 no, nessun astenuto. Un'approvazione avvenuta tra le polemiche con la tensione che resta alta nella maggioranza."Se la Lega avesse fatto solo la metà di quello che ha fatto Forza Italia, avrebbero dato tutti addosso a Salvini dandogli dell'irresponsabile" è la battuta, captata dai cronisti in buvette, del capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo. (LA STAMPA Finanza)

Infatti non potendo liberarsi dei crediti in pancia, gli istituti non potranno acquistarne di nuovi dalle stesse imprese, che gli avevano avuto dai committenti dei lavori su case e condomini. Tra banche e governo è di nuovo muro contro muro. (L'HuffPost)