Anche in Italia scoppiano le banlieue, terrore a Milano per il rivolta degli immigrati

Condividi questo articolo Pubblicità Nella notte tra sabato 23 e domenica 24, Ramy Elgaml, 19 anni, e un giovane tunisino di 22 anni non si fermano a un posto di blocco dei carabinieri in via Farini a Milano. Ne scaturisce un inseguimento che attraversa la città da nord a sud, concludendosi tragicamente all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, dove Ramy, in seguito a uno schianto, perde la vita al Policlinico. (la VOCE del TRENTINO)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Sarà interrogato domani il 21enne montenegrino, che nella notte tra lunedì e martedì, nel quartiere milanese Corvetto, ha preso parte, assieme ad un centinaio di ragazzi, alle proteste, in qualche modo simili a quelle delle banlieue parigine, per la morte di Ramy Elgaml, 19enne egiziano che nella notte tra il 23 e il 24 novembre si è schiantato con lo scooter, guidato da un amico, mentre era inseguito dai carabinieri. (La Repubblica)

La morte di Ramy Elgaml in via Ripamonti al quartiere Corvetto a Milano continua ad essere un caso. Mattino Cinque ha mostrato in esclusiva il video dell'inseguimento dei carabinieri. (Il Giornale d'Italia)

"Siamo lontani da quanto accaduto l'altroieri sera e ci impegniamo a rispettare la legge nel nostro secondo Paese, l'Italia". Morte a cui sono seguite due notti di disordini nel quartiere dove abitava. (Il Messaggero Veneto)

Il padre di Ramy: 'Ci dissociamo dalle violenze di Milano'

Nell'inchiesta, coordinata dal pm Marco Cirigliano, sono state raccolte le immagini di una serie di telecamere adiacenti il luogo dell'incidente ma, eccetto un filmato in cui è stata ripresa la scena dell''impatto, le altre al momento non sembrano aggiungere elementi determinanti. (Il Messaggero Veneto)

«C'è un problema drammatico su queste benedette seconde generazioni, sulle baby gang di figli di cittadini stranieri, ragazzi nati in Italia, ma che non si sentono parte di questo Paese». Salvini ha citato «aggressioni sui treni, bullismo, baby gang, aggressioni alle ragazze, non sempre di cittadini stranieri ma in buona parte sì. (La Stampa)

Evidentemente c'è una parte della popolazione, soprattutto giovani di seconda e terza generazione, che non si integra e che quindi manifesta la rabbia con queste forme di ribellione che sono estremamente preoccupanti e alle quali bisognerà non fare finta di niente". (Tiscali Notizie)