Se il diplomato finlandese supera il laureato italiano

La ricerca Ocse secondo cui un laureato italiano sarebbe più ignorante di un diplomato finlandese mi ha lasciato di stucco. I ragazzi delle nostre scuole superiori hanno verifiche praticamente quotidiane e il record mondiale di compiti a casa. E non mi pare che da noi le lauree si regalino, infatti sono sempre di meno. Allora perché a Helsinki uno sbarbatello del liceo ne sa più di un nostro «dottore»? Sarà l’aria frizzante o la zuppa di salmone che stimola le sinapsi? Sono andato a curiosare e ho scoperto che in Finlandia esiste solo la scuola pubblica: il figlio dell’imprenditore va in classe con quello dell’operaio, anzi non ci va proprio perché le classi non esistono e ci si sposta da un gruppo all’altro in base alle necessità di apprendimento. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Numeri molto positivi per il nostro mercato del lavoro, che vedono anche il crollo della disoccupazione al 5,8%, dato minimo toccato solamente nell’aprile del 2007. Ma abbiamo molta strada da percorrere per arrivare ai livelli medi europei, dove a lavorare sono più di 70 persone su 100. (InvestireOggi.it)

È quanto emerge dall’indagine sulle Competenze degli Adulti 2023 dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico relativa che a distanza di 10 anni - l’ultimo rilevamento risale al 2013 - ha svolto un indagine in 31 Paesi. (Famiglia Cristiana)

In particolare, in literacy , il 35% dei 16-65enni (media Ocse 26%) ottiene un punteggio pari o inferiore al livello 1 , indicante la capacità di comprendere testi brevi ed elenchi organizzati, quando le informazioni sono chiaramente presentate. (Gazzetta del Sud)

Ocse-Piaac: i laureati italiani sanno meno dei diplomati finlandesi. Un adulto su 3 comprende solo testi brevi

Tra gli adulti, la capacità di comprendere un testo scritto sta diminuendo; l’Italia è al quart’ultimo posto (su 31 Paesi) per capacità di fare operazioni matematiche e risolvere problemi; e, tuttavia, si conferma che essere capaci di trasformare dati in conoscenza è il fattore che maggiormente dispiega possibilità assai diverse di trovare un lavoro di cui essere orgogliosi, di godere di buona salute e, persino, di avere voglia di fare figli. (ilmessaggero.it)

È uscito Piaac 2024 (Programme for the International Assessment of Adult Competencies), la nuova rilevazione dell’Ocse che misura lo stato delle competenze della popolazione adulta nei Paesi del mondo. (Virgilio Sapere)

Sarà così anche questa volta? La notizia è questa: un adulto su tre in Italia - e non parliamo solo degli studenti, ma di tutta la popolazione adulta dai 16 ai 65 anni - dispone di capacità linguistiche o matematiche scarse o molto scarse, comunque insufficienti. (Corriere della Sera)