Il business dietro gli stadi e la pax mafiosa a rischio

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Giornale INTERNO

E adesso che succede? La morte del rampollo di 'ndrangheta del potente casato dei Pesce-Bellocco di Rosarno sarà «vendicata» o «compensata»? A Milano se lo chiedono in tanti. Totò Bellocco era il figlio di Giulio (morto a gennaio di a Opera) e il nipote del capo cosca Umberto detto Assu i mazzi, a 36 anni aveva già una condanna a 14 anni per mafia. A decidere però sarà la Calabria, questo è certo. È la prima grana del capo designato del casato, Francesco Pesce detto Testuni, classe 1978, cugino della vittima, appena uscito di galera dopo 13 anni al 41bis e pizzicato da Klaus Davi con un cappello in testa con la scritta Boss, quasi a mandare un messaggio preciso. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A perdere la vita è stato Antonio Bellocco, 36enne pregiudicato vicino alla omonima famiglia di ‘ndrangheta di Rosarno, mentre il ferito è il 49enne Andrea Beretta, storico capo ultrà dell’Inter. (varesenews.it)

La lite da cui è partito tutto, con Belocco che ha sparato a Beretta, sarebbe scoppiata per questioni d'affari. I due erano grandi amici, tanto da aver giocato a calcetto insieme la sera prima. (ilmessaggero.it)

I due sono personaggi legati alla curva nerazzurra: entrambi capi ultras e membri del tifo organizzato dell’Inter. Il primo aveva subito un daspo di 10 anni per reati da stadio. (Corriere del Ticino)

La lite, poi sparo e la coltellata fatale. Violenza questa mattina, 4 settembre, a Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland Est di Milano. La vittima è Antonio Bellocco, 36 anni, pregiudicato per reati legati al crimine orgnizzato. (Sky Tg24 )

All'origine della lite la pretesa di dividere gli utili del negozio di Pioltello, nel Milanese. (Il Vibonese)

E poi Berro e Totò ‘u Nanu. Il primo picchiatore, capo della Curva Nord, daspato per 10 anni da tutti gli stadi, e amico di Roberto Manno legato alla ’ndrangheta di Pioltello. Il secondo, nipote del capobastone Umberto Bellocco, erede di uno dei casati più importanti della ’ndrangheta calabrese con una condanna a 9 anni per associazione mafiosa e il sospetto di un trasferimento a Milano per gestire gli affari dei clan. (Corriere Milano)