Neo punk e showbiz, pelle nera e rosso scarlatto: nel regno di Donatella Versace

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Il ritorno vicino alla ex Fiera di Milano dove la Moda italiana ha mosso i primi passi - ben più compatti rispetto agli attuali sparsi in mirabolanti assi cittadini - è accolto da Versace in grande stile. Nello “stile” Versace che più che grande è “huge”. Le rockeuse cortesi di Donatella Versace scendono in passerella arrotolate su se stesse, sandali di plexi zeppati e gomma, tailleur bouclé, jumpsuit smoking scivolate, leggings e meduse nascoste tra gli accessori di borse, colletti bianchi appuntiti su Mary Jane di vernice nera o cuissardes dalle punte cowboy sia femminili che maschili. (Marie Claire)

Ne parlano anche altri giornali

Ribelle e rigorosa. Indomabile ma gentile. È la femminilità secondo Donatella Versace. La sfilata co-ed Autunno/Inverno 2024-25 di Versace porta in passerella una nuova idea di power dressing tra leggings con le staffe, lunghi cappotti tailored, gonne drappeggiate, pantaloni in pelle e colletti bianchi alla Mercoledì Addams. (AMICA - La rivista moda donna)

Ha un “carattere ribelle e un cuore gentile” la donna che veste Versace per il prossimo autunno-inverno. (Adnkronos)

Sull'essere sexy, sicure di sé, dominanti, le donne Versace non conoscono avversarie: gli abiti bustier di maglia metallica e quelli di chiffon nero sono strepitosi, ma l'identità del marchio inizia a vacillare quando il discorso si allarga. (la Repubblica)

Alla Milano Fashion Week nella grotta di carta di Marni sfila la collezione uomo e donna autunno inverno 2024-25. Francesco Risso sente il bisogno di fare un salto storico fino all’origine dell’uomo. (L'Officiel Italia)

Launchmetrics 3 / 16 La pelle è protagonista tra pantaloni, mini abiti e guanti. Launchmetrics 1 / 16 La sfilata Autunno/Inverno 2024-25 di Versace è animata da un silenzioso senso di ribellione. (AMICA - La rivista moda donna)

La sfilata della settimana della moda milanese ha sicuramente avuto un tono “ribelle”. Punk e alta moda insieme, con alcune delle modelle che sembravano uscite dall’immaginario di un disco dei Van de Graaf Generator, abilmente fatto proprio e commutato in un lavoro fashion da Versace (Trash Italiano)