Sharon, il dolore del compagno Sergio: “Nulla me la potrà ridare, manterrò vivo il suo ricordo”

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BergamoNews.it INTERNO

Bottanuco. La voce rotta da dolore. Gli occhi bassi. Sergio Ruocco commenta il fermo del presunto omicida della sua compagna Sharon Verzeni: "Dopo un mese di incertezza la notizia finalmente mi ha dato un po' di sollievo, perché cancella tutte le insinuazioni dette su di noi". Queste le prime parole dell'elettricista dopo il fermo di un 31enne di Suisio reo confesso per l'omicidio della donna. "La mia vita è cambiata per sempre, nulla mi potrà ridare Sharon e i bei momenti passati insieme, manterrò vivo il suo ricordo sempre e so che mi aiuterà a proseguire la mia vita", ha aggiunto Ruocco, uscito a parlare con la stampa al cancello della villetta della famiglia Verzeni a Bottanuco, accompagnato dai genitori della vittima. (BergamoNews.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Tra i fiori, i ceri e i santini lasciati nei giorni scorsi in via Castegnate, il punto in cui il 30 luglio è stata uccisa Verzeni, nha portato un cartello con la scritta «Giustizia è fatta». (leggo.it)

E con loro c'è Moses Sangare, nome d'arte di Moussa Sangare, il ragazzo che 8 anni dopo ha ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni a Terno d'Isola (Bergamo) senza un motivo. In quegli anni per Sangare la musica è tutto. (ilmessaggero.it)

Da quando Moussa Sangare ha confessato l'assassinio di Sharon Verzeni si fa un gran parlare di un omicidio "senza senso", frutto di un raptus dell'uomo. Ma questa ricostruzione non va giù al legale dei familiari della donna, che a La Stampa ha dichiarato: " Ho sentito parlare in queste ore di 'raptus improvviso', di 'scatto d'ira' e assenza di premeditazione. (il Giornale)

Da quando i Carabinieri hanno fermato Moussa, nato a Milano, originario di una famiglia della Costa d’Avorio e residente a Suisio, a pochi chilometri di distanza dal paese dell’omicidio, sul web sono spuntate vecchie foto e canzoni a cui aveva preso parte. (Il Fatto Quotidiano)

Moussa Sangare, aspirante rapper, confessa. Per i pm «voleva uccidere, poteva essere chiunque». (La Verità)

L’uomo, cittadino italiano di origini nordafricane, è stato sottoposto a fermo all’alba di ieri dopo aver confermato di essere stato lui a uccidere la donna, senza alcun motivo. Nelle lunghe ore trascorse al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo, dove è arrivato nella mattina del 29 agosto come possibile testimone per uscirne da reo confesso, ci sono stati momenti di debolezza e lacrime. (StatoQuotidiano.it)