India, nebbia tossica a Nuova Delhi: scuole chiuse per inquinamento
La capitale dell'India, Nuova Delhi, è avvolta da una nebbia tossica, costringendo le autorità a sospendere le lezioni in presenza e a passare alla didattica online fino a nuove disposizioni, a causa del peggioramento della qualità dell'aria. Questa misura è l'ultima in un tentativo di affrontare la crescente crisi sanitaria della megalopoli. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Da Domenica 17 Novembre i livelli di inquinamento hanno raggiunto i massimi da 5 anni: le autorità locali hanno imposto il mantenimento delle misure già attuate: scuole chiuse, divieto di accesso in città ai veicoli pesanti, ad eccezione di quelli che trasportano beni essenziali, e ai mezzi a diesel; sospensione delle attività nei cantieri pubblici e privati; invito a praticare lo smart-working per i dipendenti pubblici e privati. (iLMeteo.it)
VIDEO| India, nebbia fitta di smog a New Delhi: rilevati livelli record e chiuse anche le scuole Sono immagini impressionanti quelle che arrivano dalla capitale che registra livelli di inquinamento record. (Dire)
Ma questa mattina la foschia tossica che da giorni avvolge Delhi era talmente fitta da penetrare fin dentro i terminal dell’Indira Gandhi International. Non è raro che in questa stagione sulle piste d’atterraggio degli aeroporti la visibilità sia meno che ottimale. (Il Sole 24 ORE)
Perché India e Pakistan sono nella morsa dell’inquinamento. Report Le Monde Una foschia densa e grigia, un odore permanente di bruciato, aria completamente viziata che attacca gli occhi, la gola e i polmoni: la trappola dell’inquinamento invernale estremo si è stretta sugli abitanti del nord dell’India e del Pakistan. (Start Magazine)
«Siamo dentro una camera a gas» «Mi sono svegliato con prurito e un forte fastidio alla gola. Ho installato due purificatori in casa ma non si riesce a rendere l’aria respirabile all’interno della casa. (Avvenire)
La città è ricoperta da uno smog acre ogni anno in inverno, a causa principalmente degli incendi innescati dagli agricoltori delle regioni vicine per liberare i campi per l'aratura, nonché' delle fabbriche e dei fumi del traffico. (la Repubblica)