Se Emma Coronel, la moglie mai pentita del Chapo, può sfilare come una diva alla Milano Fashion Week

L’ultima volta che ho incontrato Emma Coronel, la moglie del più grande narcotrafficante messicano, Joaquin «El Chapo» Guzmán, è stata al Tribunale di Brooklyn, a New York, nel 2019. Mi trovavo lì per seguire il processo al Chapo, estradato negli Stati Uniti dopo il suo ultimo arresto in Messico, e accadde una cosa davvero bizzarra. Il giudice fece leggere in aula alcuni messaggi scambiati tra Guzman e una donna, Agustina Cabanillas Acosta detta «La Fiera», che era definita dal boss in quegli scambi come la donna più importante della sua vita. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

Emma Coronel ha sfilato con un vestito da sposa per April Black Diamond, ma la modella ha sicuramente attirato gli sguardi del pubblico più di quanto non abbia fatto il suo outfit. Il rimando alle nozze ha agevolato gli spettatori a riconscere gli abiti che vestiva prima del 2024. (ilmessaggero.it)

«Questo spettacolo sarà la testimonianza della convinzione che ciò che fa risaltare veramente una donna non è solo il vestito che indossa, ma la forza che porta dentro», conclude la designer nel lungo post. (Vanity Fair Italia)

Sfila la moglie de El Chapo a Milano, le parole della Maison Domenica scorsa Emma Coronel ha sfilato a Milano in abito da sposa per la casa di moda April Black Diamond. La moglie del narcotrafficante El Chapo Guzman nel 2021 venne arrestata perché accusata di essere complice del coniuge, Coronel ha scandalizzato gli addetti ai lavori, pubblico e web. (Internapoli)

Pe… (La Stampa)

267 mila follower sui social, Coronel è stata la moglie di El Chapo Guzman, attualmente all'ergastolo come da condanna nel luglio 2019, uno tra i più grandi narcotrafficante della storia sudamericana.​Anche Emma si è ritrovata al centro di vicende giudiziarie: nel 2021 è stata arrestata con l'accusa di essere complice di suo marito per traffico di droga e riciclaggio. (Corriere TV)

Ines era attivo nelle vicende illegali legate alle attività del suo capo e fu sanzionato, per la violazione di una legge contro il narcotraffico, dal Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti d'America. (Il Giornale d'Italia)