Dacia Bigster

Dacia entra nel segmento dei C-suv con Bigster, il nuovo modello che porta avanti i valori del brand del gruppo Renault adattandosi alle esigenze specifiche dei clienti di un mercato in costante crescita. Bigster sarà seguito da due altri modelli inediti sempre appartenenti al segmento C. Le dimensioni appaiono subito generose ed esaltano forme e volumi. Gli imponenti parafanghi che proteggono le ruote con cerchi in lega fino a 19 pollici, così come i fari anteriori e posteriori posizionati alle estremità del veicolo, contribuiscono a consolidare l’assetto su strada di Bigster, che comunica solidità. (Il Sole 24 ORE)

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E lo fa con il suo stile, proponendo un modello con tutte le caratteristiche essenziali, senza troppo fronzoli ma con un prezzo che dovrebbe attrarre l’attenzione di molti nuovi clienti. Bigster come vuole la tradizione dei C-Suv si presenta con dimensioni più che generose: parliamo di una lunghezza di 4,57 metri, un’altezza di 1,71 metri e una larghezza di 1,81 metri. (Il Sole 24 ORE)

Galleria fotografica: Guidata dalla locomotiva Renault, la Dacia non perderà il treno dell’elettrificazione. (AlVolante)

Non c’è solo il prezzo a calamitare l’attenzione su nuova Bigster, l’auto che segna l’ingresso del marchio Dacia nel segmento C, cuore del mercato europeo. Aggiungendo dotazioni più complete, ma senza rinunciare ad una filosofia che ha portato un innegabile successo. (La Gazzetta dello Sport)

Bigster, la Dacia più grande di sempre lancia la sfida nei suv di livello superiore

Dacia sta valutando l’ingresso nel segmento delle microcar elettriche, puntando a competere con FIAT Topolino e Citroen Ami, due modelli di successo di Stellantis. (Autoappassionati.it)

Guido Tocci, direttore generale di Dacia Italia racconta il debutto del nuovo Bigster in anteprima mondiale al salone dell’auto di Parigi. Una vettura che punta su immagine e sostanza: “La grande novità è anche quella di poter proporre una motorizzazione bifuel benzina/Gpl associata al mild hybrid". (La Gazzetta dello Sport)

“Vogliamo rendere la mobilità il più accessibile possibile, il che significa una cosa sola: vendere auto che costano meno delle altre. Le auto più economiche oggi sono quelle con motore termico, perciò non c’è nulla di strano se all’interno del gruppo Renault il nostro sia il marchio con il minor numero di modelli a batteria”. (AlVolante)