Migranti, ricorso del Tribunale di Bologna sui Paesi sicuri: cosa può succedere adesso?

Altri dettagli:
Ponte sullo Stretto Migranti

Il botta e risposta tra governo e tribunali sui centri migranti in Albania è a un punto di svolta. O meglio, la questione su chi debba essere a stabilire quali siano i Paesi sicuri o meno per il rimpatrio delle persone migranti si è di nuovo aperta, sollevata dal Tribunale di Bologna che ha rinviato alla Corte di Giustizia europea il decreto con cui l'esecutivo, qualche giorno fa, ha dato forza di legge alla sua lista. (ilmattino.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia Europea il decreto del governo sui Paesi sicuri, per chiedere quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Paesi sicuri e se in caso di contrasto fra le normative prevalga quella comunitaria. (Italia Oggi)

Caso Albania, giudici fanno appello all’Europa Il caso Albania. I giudici fanno appello all’Europa: con quel decreto, scrivono, anche la Germania nazista sarebbe stata considerata un paese sicuro. (TV2000)

Nei circa tre mesi precedenti – da quando cioè Forza Italia ha chiesto l’adeguamento delle sue posizioni all’accresciuto numero di consiglieri passato da 3 a 7 -, tutto era rinviato al confronto diretto tra i partiti. (Frosinone News)

Musolino, segretario di Magistratura Democratica: “Il decreto Paesi Sicuri ignora il diritto Ue, inevitabile la decisione dei giudici di Bologna”

Vicino a Magistratura democratica, sulla cui rivista ha scritto più volte; sensibile alle tematiche Lgbt e favorevole all'utero in affitto, cui dichiarò di aver fatto personalmente ricorso; sensibile alle tematiche dei diritti dei migranti, su cui di recente si è esercitato anche come relatore in un convegno organizzato da (Secolo d'Italia)

È questo il sunto del discorso dei tre giudici di Bologna che hanno rinviato il decreto Paesi sicuri alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. "Nel riportare il contenuto del provvedimento, la stampa ha evidenziato un preteso intento 'impugnatorio' del recente dl del 23 ottobre 2024 ed ha sottolineato un passaggio a effetto sulle condizioni di sicurezza durante regime nazista", attaccano su un giornale specializzato online, Giustiziainsieme, piattaforma di confronto tra magistrati e avvocati progressisti. (Liberoquotidiano.it)

Stefano Musolino, procuratore aggiunto a Reggio Calabria e segretario di Magistratura democratica, come valuta la decisione del Tribunale di Bologna?«Era una decisione prevedibile perché il decreto legge non ha risolto il problema. (La Stampa)