"La situazione peggiora. Ma non pensiamo al ritiro: in Libano sarebbe il caos"
È il terzo attacco che subisce la base Unifil in pochi giorni, ma «lasciare il campo adesso significherebbe abbandonare il Paese nell'instabilità più totale». Occorre «aspettare che si arrivi al negoziato, politicamente e diplomaticamente, perché militarmente è impossibile». Andrea Tenenti è il portavoce dei caschi blu in Libano, e racconta a Il Giornale cosa è successo nelle ultime ore. «Nel primo pomeriggio due razzi hanno colpito la sede centrale della base di Shama, sono stati feriti quattro peacekeepers italiani. (il Giornale)
Su altre testate
Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti leggermente feriti in seguito al lancio di alcuni razzi contro la base di Shama, nel sud del Libano. Tra le prime ipotesi quelle che l'attacco sia responsabilità di Hezbollah, ma si indaga per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. (Italia Oggi)
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Oggi una base della missione Unifil, che si avvale della presenza di militari provenienti da svariati Paesi, è stata teatro di attacchi che hanno visto il ferimento di personale italiano. Non si placa il clima di tensione tra Israele e Hezbollah, che ha raggiunto nuovi picchi e che sempre più spesso finisce col coinvolgere anche le forze internazionali dispiegate in Libano (Nicola Porro)
Quattro caschi blu italiani sono rimasti lievemente feriti dall'esplosione di due razzi Grad di 120 millimetri piombati sulla base di Shama, comando del settore Ovest dello schieramento Onu nel Libano meridionale. (il Giornale)
La Brigata Sassari guida il contingente italiano impegnato nella missione di pace in Libano. (La Nuova Sardegna)
Ancora una volta, è inaccettabile quello che sta accadendo". Libano, Tajani conferma feriti italiani Unifil: non sono gravi Torino, 22 nov. (QUOTIDIANO NAZIONALE)