Israele sospettato di usare fosforo bianco contro i caschi blu dell'Onu
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Secondo un rapporto riservato visionato dal Financial Times, l'esercito israeliano avrebbe utilizzato fosforo bianco, una sostanza chimica incendiaria, in un attacco contro una base dell'Unifil in Libano, ferendo quindici soldati. Non è la prima volta che Israele viene accusato di impiegare tale sostanza: già un anno fa, durante il conflitto a Gaza, e nel dicembre del 2023, nel sud del Libano, erano emerse accuse simili. Il rapporto descrive diversi recenti incidenti in cui le forze dell'Idf hanno attaccato i caschi blu dell'Onu, evidenziando un'escalation di violenza nella regione.
In uno degli episodi più gravi, l'esercito israeliano sarebbe entrato con la forza in una base dell'Unifil e, successivamente, avrebbe utilizzato il fosforo bianco abbastanza vicino da ferire quindici peacekeeper. Questo attacco si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Israele e Hezbollah, con scontri quasi quotidiani e un'intensificazione dei combattimenti. Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno recentemente colpito bunker e tunnel sotterranei contenenti centinaia di milioni di dollari in contanti e oro, appartenenti al gruppo libanese filo-iraniano, dimostrando una strategia mirata non solo a colpire i leader militari, ma anche le risorse finanziarie del movimento.
Le autorità di Tel Aviv hanno declassificato informazioni di intelligence riguardanti il polo finanziario di Hezbollah, nascosto sotto un ospedale nel sud di Beirut, rivelando l'entità delle ricchezze materiali del gruppo. Questi raid chirurgici, che hanno colpito obiettivi strategici, mostrano la determinazione di Israele a indebolire Hezbollah su più fronti. Tuttavia, l'uso di fosforo bianco, se confermato, rappresenterebbe una grave violazione delle norme internazionali e potrebbe avere conseguenze significative sul piano diplomatico.
La nuova fase del conflitto in Medio Oriente è caratterizzata da una crescente disinformazione, con entrambe le parti che cercano di influenzare l'opinione pubblica attraverso la diffusione di notizie spesso contrastanti.