Turetta, l’appello della difesa alla corte: «Delitto efferato, crudele no. Non buttate via la chiave, no all'ergastolo»

Le aggravanti contestate a Filippo Turetta - premeditazione, crudeltà, atti persecutori - sono insussistenti. E se la Corte d’assise di Venezia le dovesse riconoscere, vanno comparate come equivalenti alle attenuanti generiche. Lo ha chiesto la difesa del ventitreenne di Torreglia (Padova) accusato dell’uccisione dell’ex fidanzata, Giulia Cecchettin, nel corso di una requisitoria durata quasi 4 ore, nella quale sono stati illustrati tutti gli argomenti di diritto per allontanare lo spettro dell’ergastolo. (ilgazzettino.it)

Ne parlano anche altri media

Nel corso del processo che vede imputato Filippo Turetta per l'omicidio di Giulia Cecchettin, il pubblico ministero Andrea Petroni ha parlato anche di com'è andata la prima volta che ha visto Turetta in carcere: "Uscii dall'interrogatorio del primo dicembre con la sensazione di essere stato preso in giro", dice il pm senza usare mezz termini. (la Repubblica)

E' quanto ha chiesto la difesa di Filippo Turetta, a processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, davanti alla Corte d'Assise di Venezia. "Insussistenza delle aggravanti, della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo". (Tuttosport)

"Insussistenza delle aggravanti, della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo", è la tesi dei legali Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. Se ieri è stata la giornata che sancito la richiesta di ergastolo per Turetta, quest'oggi è toccato alla difesa spiegare le ragioni per cui il killer di Giulia Cecchettin non merita il carcere a vita. (Il Giornale d'Italia)

Filippo Turetta, le ultime carte della difesa: “Non ha premeditato, non la perseguitava e non ha agito con crudeltà”

ANSA (Avvenire)

Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviero proveranno a evitare la pena massima per il loro assistito, detenuto nel carcere di Montorio, a Verona. Dopo la richiesta dell'ergastolo, oggi in aula è il turno della difesa di Filippo Turetta, reo confesso della morte della ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023. (la Repubblica)

Non l’ha perseguitata: “Giulia non aveva paura di lui”. “Il ragazzino di 22 anni” Filippo Turetta – lo definiscono anche così – “non ha premeditato” il femminicidio di Giulia Cecchettin. (la Repubblica)