Serie A, Atalanta-Lecce 1-1: a Bergamo decisivi due rigori
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Nella trentaquattresima giornata di Serie A, Atalanta e Lecce pareggiano 1-1 al Gewiss Stadium. La partita si decide dal dischetto: i salentini la sbloccano con il rigore di Karlsson (29') provocato da un fallo di mano di Hien, poi l'autore dell'1-0 stende Cuadrado e Retegui (69') rimette in equilibrio il match. Se una tra Lazio e Bologna vince contro Parma e Udinese, Gasperini è a +3 sulla Juve quarta. (SportMediaset)
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In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Lecce ritiene che la decisione della Lega di recuperare la gara con l'Atalanta a poche ore di distanza dalla scomparsa del nostro Graziano Fiorita, sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la Società ed i tifosi del Lecce. (U.S. Lecce)
LA RISPOSTA – «Caro dottor Jacobelli, ho letto il suo editoriale di domenica sulla tragica e inaspettata scomparsa di Graziano Fiorita. Simonelli: «Rispettato il lutto del Lecce, ma abbiamo responsabilità. (LazioNews24.com)
L'inizio è forte, Coulibaly impegna Carnesecchi. L'omaggio dei tifosi ospiti è toccante, il Lecce non può permettersi di non giocare vista la la classifica. (Corriere della Sera)
LA RISPOSTA – «Caro dottor Jacobelli, ho letto il suo editoriale di domenica sulla tragica e inaspettata scomparsa di Graziano Fiorita. E mi sono commosso. Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha risposto alle accuse di Tuttosport dopo il mancato rinvio di Atalanta-Lecce (CalcioNews24.com)
La squadra, dunque, è partita con un volo charter direzione Bergamo. Abodi è intervenuto direttamente sui vertici calcistici per invitarli a riconsiderare un rinvio della gara tra Atalanta e Lecce, in segno di rispetto per il grave lutto che ha colpito il sodalizio giallorosso. (L'Eco di Bergamo)
Perché non sappiamo come funzioni da altre parti, ma qui, al Sud, quel Sud che pare essere osteggiato, un’azienda diventa una famiglia; così come lo è sempre stato, e lo è ancora, il Lecce. Funziona così: nel tuo “primo giorno di scuola” sanno che sei solo, che ti senti sperduto, che magari arrivi da un Paese straniero, e allora ti fanno sentire a casa. (Corriere Salentino)