Siria, entrate le milizie filo-iraniane: obiettivo rafforzare l'esercito del regime di Assad
Tensione in Siria, la diretta di oggi 2 dicembre. Milizie sostenute dall'Iran sono entrate in Siria dall'Iraq durante la notte e si stanno dirigendo verso il nord del Paese per dare manforte alle forze dell'esercito di Bashar al-Assad che combattono contro i ribelli: lo riportano i media internazionali, che citano due fonti dell'esercito siriano. «Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord», ha dichiarato un'alta fonte dell'esercito. (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, in visita a Damasco domenica, ha affermato che la situazione in Siria è "difficile", ma che il governo del presidente Bashar al-Assad affronterà con successo i ribelli, come ha fatto in passato. (Civonline)
Ognuno vuole contare di più e il presidente fa il pendolo cercando di ottenere di più da sponsor impegnati su mille fronti. Mosca e Teheran (con le milizie sciite regionali) sono unite nel sostegno di Assad ma perseguono interessi diversi e concorrenti. (Corriere della Sera)
Continuano gli scontri in Siria tra l'esercito regolare e i ribelli jihadisti filo-turchi che hanno lanciato un'offensiva nel nord del Paese. Dopo aver conquistato Aleppo, il suo aeroporto e decine di cittadine vicine, i combattenti guidati dal gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) sono entrati ad Hama. (Avvenire)
Durante la scorsa notte le milizie sostenute dall'Iran sono entrate in Siria dall'Iraq e si stanno dirigendo verso la Siria settentrionale per rafforzare l'Esercito siriano assediato che combatte gli insorti. (Panorama)
Continua l'avanzata dei ribelli jihadisti che, dopo Aleppo, hanno preso il controllo di tutta la provincia di Idlib provocando oltre 400 morti con i loro attacchi in Siria. Ha fatto seguito il ministero della Difesa siriano annunciando che l'esercito lancerà presto un contrattacco. (Il Giornale d'Italia)
Il 16 novembre, un grande convoglio di camion di aiuti umanitari è stato derubato da bande armate». L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi ha sospeso la consegna degli aiuti attraverso il valico di Kerem Shalom, tra Israele e Gaza, dopo che è diventato «impossibile» riuscirvi. (Corriere della Sera)