La divisione del governo italiano su Von der Leyen mostra la sua totale irrilevanza

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“Quelli più divisi oggi sono stati quelli del governo italiano. Si sono divisi su questo voto ma soprattutto quello che abbiamo visto è la totale irrilevanza di questo governo in Europa”. Così Elly Schlein, a margine della manifestazione unitaria per chiedere le dimissioni di Toti a Genova, commenta il voto che ha portato alla rielezione di Ursula Von der Leyen. “Abbiamo visto gli interventi della Lega, ci chiediamo chi rappresenti oggi questo governo in Europa. (Partito Democratico)

Ne parlano anche altre fonti

Questione di coerenza. È la parola che per ore rimbalza da una dichiarazione all’altra dei Fratelli e alla fine la usa anche la premier, per spiegare il no alla candidata Ursula: «Siamo coerenti con la posizione di non condivisione nel metodo e nel merito». (il manifesto)

Perché, seppur irrilevante ai fini dell’elezione della presidente uscente per succedere a se stessa, la dichiarazione di voto contrario arrivata solo dopo l’annuncio del risultato da parte della numero uno dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha messo sotto pressione gli esponenti europei del partito al governo e relegato la prima ministra italiana in una posizione negoziale ancora più difficile in vista della distribuzione degli incarichi nel Collegio dei commissari che da domani inizierà pian piano a formarsi. (EuNews)

"L'Italia è l'Italia". (EuropaToday)

L’agenda anti-popolare di Ursula reloaded (di S. Fassina)

«Questo voto fa giustizia di tutte le chiacchiere a vuoto: alla fine è evidente che le forze democratiche hanno votato per Von Der Leyen, mentre le forze dei demagoghi e degli antisistema, che volevano propiziare un caos politico-istituzionale-parlamentare, hanno perso. (La Stampa)

“Il no a Ursula von dei Leyen non cambia la prospettiva. Oggi è così, ma il processo di un’alleanza tra conservatori e popolari, alternativi a socialisti e verdi è irreversibile, come irreversibile è il percorso che porterà nel tempo in Europa il modello bipolare italiano”. (L'HuffPost)

Allegria a Strasburgo: nonostante i risultati elettorali di giugno, la “maggioranza Ursula” si allarga. I “barbari”, per insuperabili limiti strutturali della loro interpretazione dell’interesse nazionale e per pochezza delle loro leadership, rimangono fuori le mura della cittadella assediata dagli hillbilly del nostro continente. (L'HuffPost)