Decreto «Paesi sicuri», è scontro totale dopo il rinvio del Tribunale di Bologna alla Corte Ue. L'Anm a Meloni: «Giù le mani dai giudici»

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Corriere della Sera INTERNO

Lo scontro tra politica e magistratura questa volta ha come epicentro il Tribunale di Bologna che nei giorni scorsi ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia Ue del decreto «Paesi sicuri». La scelta del collegio composto dai giudici Marco Gattuso, Maria Cristina Borgo e Rada Vincenza Scifo, ha fatto imbufalire il centrodestra. Fino alla premier, Giorgia Meloni, che ha parlato «di una argomentazione più vicina a un volantino propagandistico che a un tribunale». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Una questione che investe un cittadino del Bangladesh e che è partita da Ravenna. È indubbiamente la sentenza del momento quella con la quale il tribunale di Bologna ha nei giorni scorsi proposto alla corte di giustizia dell’Unione Europea di individuare le condizioni per potere definire un Paese ’sicuro’. (il Resto del Carlino)

Ma fuori dalle aule di giustizia Gattuso è conosciuto soprattutto per essersi speso in favore dei diritti della comunità Lgbtqia+ e di quelli dei figli delle coppie omogenitoriali. Così nei corridoi del Tribunale di Bologna avvocati e colleghi parlano di Marco Gattuso, presidente del collegio che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia Ue del decreto Paesi sicuri. (Corriere della Sera)