Show di Bibi, “Messia narcisista e codardo”
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Un nuovo Messia si aggira per la Terra santa, “non fa miracoli, guida invece un culto fatto di bugie e di morte”, come titola Haartez nell’analisi di Alon Pinkas. Benjamin Netanyahu è comparso lunedì sera alla tv israeliana per dire che nei fatti non ci sarà un cessate-il-fuoco a Gaza, che la guerra va avanti, … (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Uno degli ex ostaggi zittito, risposte piccate alle richieste di aiuto da parte dei familiari delle persone rapite e continui paralleli tra le sue esperienze di vita e quelle di coloro ancora nelle mani di Hamas. (Il Fatto Quotidiano)
Si radunano da sempre più lontano, sono fiumi di persone che scendono in piazza, per le strade, ovunque. Sono israeliani di tutti i colori, ma con una gamma di sentimenti che, purtroppo, non è difficile da elencare: rabbia, disperazione, solitudine. (La Stampa)
Altrettanti protestavano davanti alla casa di Caesarea e in decine di migliaia si ritrovavano nell’abituale piazza degli ostaggi … Mentre Benjamin Netanyahu pronunciava queste parole in conferenza stampa, ieri sera, migliaia di israeliani affollavano le strade davanti alla sua residenza a Gerusalemme chiedendo le sue dimissioni. (Il Fatto Quotidiano)
È ormai passato un anno dalle proteste che per settimane hanno mobilitato parte della società israeliana contro la divisiva riforma della giustizia voluta dal primo ministro israeliano Netanyahu e sostenuta da diversi membri dell’esecutivo. (La Stampa)
“Netanyahu è un uomo razionale e laico e il suo rapporto con la fede e con i religiosi è di tipo funzionale. Vuole lasciare tutto il territorio della Palestina storica nelle mani d’Israele non solo per motivi di sicurezza ma perché la sua è una visione del mondo nazionalista”. (L'HuffPost)
Si chiama Bibi Netanyahu, è il premier più impopolare dal secondo dopoguerra, mostra sprezzo del diritto internazionale e del dolore dei suoi connazionali, in grandi numeri in piazza (nella foto sotto, a Tel Aviv a inizio settembre) per la salvezza degli ultimi ostaggi superstiti nelle mani di Hamas. (Elle)