Le nuove regole di Meta consentono di accusare le persone gay di essere malate mentali

La fine del programma di fact checking negli Usa non è l'unica novità introdotta ieri dal gigante dei social media Meta non oscurerà i commenti di chi accusa le persone gay e quelle trans di avere malattie mentali. La fine del programma di fact checking, al momento solo negli Stati Uniti, non è l’unica novità introdotta dal gigante dei social nelle scorse ore. Secondo le comunicazioni diramate ieri, Instagram, Facebook e Threads «si sbarazzeranno» di limitazioni su argomenti come «immigrazione, identità di genere e questioni di genere», che secondo la compagnia sono «spesso parte del dibattito politico». (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Poi la benedizione del presidente eletto Trump: «Penso che Meta abbia fatto molta strada, l’uomo (Zuckerberg, ndr) è impressionante», ha sintetizzato accogliendo sul carro repubblicano dei vincitori anche il “ragazzo” di Facebook (Liberoquotidiano.it)

L’abbiamo visto tante volte. Significa schierarsi con chi sta vincendo o ha già vinto. (Avvenire)

Zuckerberg, quello che tramite Meta, coacervo di social globali, ha distorto, censurato, mentito sui fatti salienti del mondo, per anni, senza nessuna vergogna, originando nefandezze incalcolabili: lui l’ha detto, lui l’ha ammesso: abbiamo nascosto notizie sul Covid, sui vaccini, sulla loro pericolosità perché ce l’ha chiesto l’amministrazione americana Biden–Harris; abbiamo anche fatto sparire le malefatte del figlio del Presidente, per lo stesso motivo, e un sacco di altre cose. (Nicola Porro)

Cosa sono e come funzionano le Community Notes, il sistema di fact-checking di X a cui Meta si ispira

Al di là di tutte le ragioni possibili che potrebbero aver spinto Mark Zuckerberg a rivedere la gestione della moderazione in casa Meta, si possono fare delle ipotesi, in qualche caso molto fondate, su cosa potrebbe accadere ora nell’ecosistema social e, soprattutto, su come conviene recepire l’andazzo da un punto di vista di investimenti sul comparto della pubblicità. (L'HuffPost)

Ma poi ha aggiunto di “non sapere” se avrebbe avuto la forza di governare per altri quattro anni: “Chi diavolo può saperlo? – ha affermato – finora va tutto bene, ma chi può sapere come starò quando avrò 86 anni”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Lo scontro del secolo, quello che avrebbe dovuto avvenire nel 2023 fra Mark Zuckerberg ed Elon Musk dentro il ring di arti marziali miste, alla fine è sfumato. Con la delusione di molti. (Corriere della Sera)