Omicidio di Sharon, denunciato il sosia di Johnny Depp: ha testimoniato il falso per avere visibilità
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Le indagini sull'omicidio della 33enne Sharon Verzeni, avvenuto a fine luglio a Terno d'Isola, sono diventate un caso mediatico nazionale. E purtroppo, in questi casi, c'è anche chi se ne approfitta. Lo dimostra la notizia che i Carabinieri di Bergamo hanno reso nota nel pomeriggio di oggi, mercoledì 28 agosto. Il falso testimone «in cerca di visibilità» I militari, infatti, hanno denunciato «un finto testimone in cerca di visibilità». (Prima Bergamo)
Su altri giornali
C’è una denuncia collaterale al caso dell’omicidio di Sharon Verzeni. Ma non è quella in cui l’opinione pubblica spera, quella che segnerà l’inizio delle indagini nei confronti di un primo eventuale sospetto. (il Giornale)
(Adnkronos) – È stato denunciato per favoreggiamento personale Fabio Delmiglio, il cinquantenne di Brembate di Sopra (Bg), noto per essere il sosia di Johnny Depp. (CremonaOggi)
Fabio Delmiglio, questo il suo nome, aveva raccontato di aver incontrato la 33enne pochi giorni prima del delitto e si era messo a disposizione degli inquirenti sostenendo di essere in possesso di informazioni utili. (Virgilio Notizie)
Fabio Delmiglio, cinquantenne di Brembate Sopra si era presentato il 25 agosto al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo per testimoniare sull’omicidio di Sharon Verzeni spiegando di averla conosciuta il 25 luglio nel locale di Brembate in cui la ragazza lavorava: «Sharon mi ha riconosciuto come sosia di Depp, mi ha chiesto se fossi stato disponibile a pubblicizzare una cosa per lei». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
L’uomo, infatti secondo quanto comunicano i carabinieri, ha deliberatamente dichiarato il falso allo scopo di assicurarsi visibilità e rafforzare la propria immagine il proprio lavoro. (Il Fatto Quotidiano)
Si era presentato ai carabinieri come il “sosia di Johnny Depp”, sostenendo di aver conosciuto Sharon Verzeni qualche giorno prima dell’omicidio. Ma quella che all’inizio sembrava essere una persona informata sui fatti si è rivelata essere un finto teste, dopo che lui stesso ha ammesso di essersi «inventato tutto solo per visibilità». (L'Unione Sarda.it)