"Sapeva di Striano, de Raho ora lasci"
Chi è più antimafia, i grillini in «conflitto d'interessi» con il loro passato in toga o chi nel centrodestra cerca la verità? Gli strascichi della presunta spy story a base di dossier con al centro il tenente Gdf Pasquale Striano (nella foto) e l'ex pm Antonio Laudati secondo le indagini della Procura di Perugia scuote la commissione Antimafia guidata da Chiara Colosimo. Troppe le ombre che si addensano sull'ex procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, che per detta del suo ex braccio destro alla Dna Giovanni Russo (oggi al Dap) avrebbe saputo fin da fine 2019 (data di inizio del secondo governo di Giuseppe Conte a guida Pd-M5s) che Striano, nella duplice veste di cacciatore di Sos (segnalazioni di operazioni sospette) per conto di Dia e Guardia di Finanza avrebbe raccattatto informazioni sensibili anche su inchieste che non gli appartenevano e raccolto segnalazioni e spunti investigativi che finivano prima nei pc di giornalisti amici sul Domani di Carlo De Benedetti che in un fascicolo. (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
Che significa? Qual è il conflitto di interesse? Di chi ha fatto il suo dovere per 30 anni o di chi va a presiedere una Commissione e non ci ha detto di questa situazione?”, così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, intervenendo alla conferenza in cui sono stati presentati gli emendamenti del Movimento 5 Stelle alla manovra rispondendo a una domanda sulla norma sul conflitto di interessi presentata da dal centrodestra che di fatto punta a colpire Roberto Scarpinato e Federico Cafiero De Raho (Il Fatto Quotidiano)
Dossieraggio, Conte furioso: "Colosimo ha mentito sullo zio, noi al fianco di De Raho" 13 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
Un’agenzia riferisce che la procura ha depositato un documento, attribuito a Giovanni Russo, che farebbe riferimento a condotte anomale del procuratore De Raho (CityNow)
Finora l'ex pubblico ministero Antonio Laudati e il tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano si sono sempre rifiutati di rispondere alle domande dei pm che li accusano di avere impiantato una macchina da dossier all'interno della Procura nazionale antimafia. (il Giornale)
Perché non ci sono solo i nuovi 40 mila accessi abusivi che durante la scorsa udienza la procura di Perugia ha documentato per chiedere ai giudici del Riesame gli arresti domiciliari nei confronti del finanziere spione Pasquale Striano e del sostituto procuratore Antonio Laudati. (la Repubblica)