L'imam, il 7 ottobre dimenticato e il senso della laicità nella Repubblica

La Stampa INTERNO

Se l’imam che è intervenuto davanti a un gruppo di studenti nell’atrio del Palazzo Nuovo dell’Università di Torino, occupato ormai da diversi giorni, si fosse limitato a fare ciò che è proprio del suo ruolo, cioè guidare la preghiera islamica, la discussione sulla laicità dei luoghi universitari sarebbe sicuramente meno accesa, più ricca di argomenti, più interessante. Ma quell’imam, secondo quan… (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

«Ho ricevuto una diffida a svolgerla, anche se non sono l’organizzatore essendo stato chiamato solo a officiare l’orazione. Quando, a ora di pranzo, nell’aula magna erano già arrivati anche i cinque studenti pachistani pronti a stendere i loro tappeti tra le tende degli attivisti filopalestinesi. (Corriere della Sera)

L’Unione Associazioni Italia Israele (UAII) depositerà denuncia-querela presso la Procura del Tribunale di Torino per la vicenda delle orazioni religiose del 17 maggio in Unito. "Affinché siano individuate le condotte e le responsabilità di coloro che il 17 maggio scorso hanno tenuto interventi ed orazioni – anche a contenuto religioso - inneggianti al jhad islamico all’interno dell’Università degli Studi di Torino e nei confronti di tutti coloro che abbiano autorizzato e/o omesso di vigilare ed impedire che tali manifestazioni inneggianti all’odio razziale si tenessero presso un Ufficio – quale quello dell’Università - che svolge un servizio pubblico, con conseguente interruzione dello stesso, richiedendo, altresi, che l’Autorità Giudiziaria indaghi anche nei confronti di tutte quelle organizzazioni che possano aver sostenuto tali condotte". (TorinOggi.it)

All’Università il rettore chiede agli occupanti di far riprendere le lezioni lunedì, ma i manifestanti lo attaccano: “Rifiuta il dialogo e lede l’immagine dell’Università” La preghiera dell’imam, bloccata al Politecnico, getta nel caos gli atenei torinesi (La Stampa)

Il sermone dell’imam all’università di Torino è «una vicenda folle, non si può accettare che si faccia un discorso che incita alla guerra santa e alla violenza contro Israele. Ha fatto bene la Questura a vietare la preghiera al Politecnico, non sono una giurista ma vedo gli estremi per un reato», dice la storica Anna Foa. (La Stampa)

La preghiera islamica programmata nell’aula magna del Politecnico di Torino, occupata dagli studenti pro Palestina, è stata ieri cancellata per effetto della diffida della Questura di Torino all’imam Brahim Baya. (Il Fatto Quotidiano)

Un jihad compiuto da donne, da uomini da bambini ognuno con quello che può contribuisce a questa lotta di liberazione che è cominciata dal primo momento in cui i sionisti hanno calpestato quella terra Benedetta». (Panorama)