L'Italia resta fanalino di coda in Europa per i Neet, ma ce ne sono sempre meno: appena il 16%

L’Italia resta fanalino di coda in Europa per i Neet, ma ce ne sono sempre meno: appena il 16% Il punto sul numero dei 'Neet' presenti in Italia è sato fatto in occasione della Giornata mondiale delle competenze dei giovani, celebrata ogni anno dalle Nazioni Unite il 15 luglio NAPOLI – L’Italia resta ai primi posti a livello europeo per il numero di Neet, ragazzi che non studiano, non lavorano e non sono in formazione: sono il 16,1% nel 2023. (Dire)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il rapporto dell'Istat 'Livelli di istruzione e ritorni occupazionali, anno 2023' certifica ancora una volta come la laurea non sia solo un pezzo di carta: a parità di condizioni, infatti, i laureati hanno l'11% in più di probabilità di trovare un'occupazione, rispetto a chi possiede solo il diploma. (Skuola.net)

Con genitori con basso livello di istruzione, il 24% abbandona gli studi e poco più del 10% raggiunge il titolo. Si tratta di 11 punti percentuali in più rispetto ai diplomati (73,3%). (Adnkronos)

ROMA — La scuola è aperta a tutti in Italia, come stabilisce l’art.34 della Costituzione. Secondo l’ultimo report Istat sui “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali” si laurea solo il 12,8% dei giovani i cui genitori hanno un basso livello d’istruzione, me… (la Repubblica)

ROMA (ITALPRESS) – Tra i 25-64enni, il tasso di occupazione dei laureati è 11 punti percentuali più alto di quello dei diplomati, rispettivamente 84% e 73%. Lo rivela l’Istat, sottolineando come un titolo di studio elevato favorisca l’occupazione, soprattutto tra le donne, che però continuano ad essere penalizzate nel mondo del lavoro. (CremonaOggi)

Il titolo di studio garantisce sempre un’occupazione? I dati forniti dall’ISTAT su titolo di studio e lavoro. In Italia è sempre esistita la convinzione che un titolo di studio, meglio se universitario sia la garanzia migliore per ottenere un’agognata sistemazione lavorativa. (codiciateco)

"I dati Istat sul livello di istruzione e i ritorni occupazionali evidenziano una realtà preoccupante e inaccettabile per i giovani e le donne del nostro Paese. È urgente un cambio di rotta e un'agenda politica che metta al centro il loro futuro. (idealista.it/news)