L’attacco israeliano all’Unifil, l’ira di Crosetto: “Crimini di guerra”. E l’Onu potrebbe congelare la missione

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la Repubblica INTERNO

ROMA – «Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra». Per comprendere la portata dello scontro tra il governo italiano e quello di Netanyahu dopo l’attacco alle basi Unifil, bisogna partire dalla conferenza stampa del ministro Guido Crosetto, convocata d’urgenza dopo aver chiamato l’ambasciatore di Israele a Roma per avere chiarimenti. Che s… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Così in conferenza stampa trasmessa in streaming da Palazzo Chigi il ministro della Difesa Guido Crosetto ha espresso "un fortissimo disappunto" e richiamato "ad astenersi da condotte aggressive contro le forze Unifil, sia il ministro della Difesa (israeliano) Gallant, sia in un colloquio formale con l'ambasciatore israeliano a cui ho detto di trasferire le mie parole al ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore della difesa israeliano". (Tiscali Notizie)

Che la misura fosse ormai colma, bastavano i numeri a certificarlo: 42mila palestinesi morti (compresi 18mila bambini) in un anno di guerra – pardon, di invasione militare israeliana nella Striscia di Gaza – quale bilancio evidentemente sproporzionato della risposta di Tel Aviv al vile attacco di Hamas del 7 ottobre dell’anno scorso. (LA NOTIZIA)

Benjamin Netanyahu vuole fare piazza pulita. Nessuno si muova. (ilmessaggero.it)

Il «Nuovo Ordine» a cannonate

Fortissimo disappunto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per quanto accaduto in Medio Oriente, più precisamente in Libano. L'esercito israeliano ha colpito le postazioni dell'Unifil, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite stanziata tra Israele e Libano, che ospita 1.200 soldati italiani. (Today.it)

La Joint task force italiana è principalmente composta da militari della Brigata 'Granatieri di Sardegna' (AGI - Agenzia Italia)

L’episodio di guerra aperta contro l’Onu e contro il contingente italiano, si inserisce nel buio dell’avvio della risposta di guerra di Tel Aviv a Teheran dopo il raid iraniano per rispondere all’uccisione di Nasrallah, e nel pieno del massacro ininterrotto a Gaza, con anche ieri decine di civili inermi uccisi che vanno ad aggiungersi alle 42mila vittime di questo anno di sangue. (il manifesto)