Libano, Idf: "Ucciso a Beirut il responsabile delle reti di comunicazione di Hezbollah"
Raid aerei israeliani sulla capitale libanese nella notte tra giovedì e venerdì. Un altro attacco delle forze di Tel Aviv ha interrotto il passaggio di frontiera tra il Libano e la Siria, utilizzato nei giorni scorsi da migliaia di profughi in fuga PUBBLICITÀ Nella notte tra giovedì e venerdì sono continuati gli attacchi da parte delle forze israeliane sui quartieri meridionali di Beirut. L'Idf ha annunciato di avere ucciso giovedì il responsabile delle reti di comunicazione di Hezbollah, Mohammad Rashid Sakafi. (Euronews Italiano)
La notizia riportata su altri media
Durante la notte l’aeronautica militare israeliana ha lanciato un attacco su larga scala nel quartiere di Dahieh, a sud di Beirut, considerato un bastione di Hezbollah. Hezbollah è un gruppo sciita libanese, sia politico che militare, sostenuto dall’Iran e considerato terroristico da vari paesi a causa delle sue attività anti-israeliane. (Notizie Geopolitiche)
Continuano in raid di Israele a sud della capitale (LAPRESSE)
Le immagini diffuse dall'esercito israeliano mostrano quello che si dice sia un attacco contro un edificio a Beirut, in Libano. Hezbollah ha affermato che i suoi combattenti si stanno scontrando con le truppe israeliane nella regione di confine meridionale del Libano, dove l'esercito israeliano ha affermato di aver colpito attivisti del movimento sostenuto dall'Iran all'interno di una moschea. (Tiscali Notizie)
Un'ondata di attacchi aerei contro le postazioni della divisione di intelligence di Hezbollah nella capitale libanese Beirut è stata lanciata dall'aeronautica israeliana nelle ultime ore. Durante la notte sono stati effettuati altri attacchi a Beirut che, secondo l'esercito, hanno preso di mira depositi di armi, sale di comando e altre infrastrutture. (Il Messaggero Veneto)
Le immagini rilasciate da Tel Aviv sui "raid di terra limitati, localizzati e mirati" (LAPRESSE)
Non sappiamo come sia… Da una parte, gli incursori israeliani dell’Unità Egoz. (la Repubblica)