Calenzano, sabotaggio escluso: non è stato trovato esplosivo al deposito ora posto sotto sequestro

Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni di Calenzano (Firenze), non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortun… (La Repubblica Firenze.it)

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La Procura di Prato, diretta dal procuratore Luca Tescaroli, indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, reati entrambi aggravati dalla violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro; rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro e disastro colposo, come previsto dagli articoli 449 e 434 del codice penale relativo a chi "commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro". (LA NAZIONE)

“Mai accaduto qui a Calenzano un evento così drammatico dal dopoguerra”, così il Sindaco di Calenzano alla manifestazione a Calenzano di Cgil, Csl e Uil dopo la strage. Agenzia VISTA / Alexander Jakhnagiev (Corriere TV)

Allora ha grandissima responsabilità" tanto "quanto le imprese". "Se il governo dopo la strage di Esselunga" a Firenze "fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli" significa che "continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Strage di Calenzano, deposito Eni sotto sequestro. Escluso sabotaggio, operatore ha dato allarme su anomalia

Una lettera scritta a mano da Vincenzo Martinelli, una delle cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano, getta nuove ombre sull'incidente in provincia di Firenze. Martinelli, autotrasportatore per Bt Trasporti, aveva denunciato "continue anomalie sulla base di scarico" in una lettera inviato alla sua azienda in risposta a una contestazione disciplinare. (Il Giornale d'Italia)

Uno dei camionisti aveva avvertito dei problemi alla base di scarico. Un testimone chiama in causa gli operai della Sergen. E il pm parla di «condotte scellerate» dietro la strage (Open)

La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni, non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. (ilmessaggero.it)