Libano-Israele, Macron e il cavillo “immunità” per salvare Netanyahu dalla Cpi: così si è preso il ruolo di mediatore nell’intesa vicino a Biden
Ha spinto per ricoprire un ruolo nell’accordo e ci è riuscito. Se in un primo momento l’unico paese mediatore e garante dell’intesa alla base del cessate il fuoco tra Israele e Libano dovevano essere gli Stati Uniti, Emmanuel Macron è riuscito a ritagliare un ruolo di primo piano anche per la Francia. La certezza è arrivata nella serata di ieri: in una dichiarazione congiunta il capo dell’Eliseo e il presidente americano Joe Biden hanno ufficializzato: “Gli Stati Uniti e la Francia lavoreranno con Israele e il Libano per garantire che questo accordo venga attuato nella sua interezza e fatto rispettare”. (Il Fatto Quotidiano)
Ne parlano anche altre testate
Red – (Notizie Geopolitiche)
La (non) posizione dell'Italia rispetto al mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti di Benjamin Netanyahu può non sorprendere, data la storica ambiguità del nostro paese e l'incapacità istituzionale di assumere una posizione netta e chiara nelle crisi internazionali. (Italia Oggi)
Una richiesta che, secondo Tel Aviv, denota un presunto “antisemitismo” da parte dei giudici, sebbene riguardi anche il leader di Hamas, Mohammed Deif, che sarebbe stato ucciso dall’esercito israeliano durante un raid a luglio, e altri suoi sottoposti. (LA NOTIZIA)
Dershowitz, professore di legge di Harvard, giù legale di Donald Trump e adesso pronto a difendere il premier Benjamin Netanyahu dal mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale per crimin… A dirlo è Alan M. (La Stampa)
Il premier israeliano su cui pende un mandato di cattura della Corte penale dell'Aia esce quasi incolume dal G7 Esteri italiano. Nelle ore in cui prende forma il cessate il fuoco in Libano il realismo si impone sul diritto internazionale: con Netanyahu, finché non si spegnerà l'incendio in Medio Oriente, bisogna parlare e trattare. (ilmessaggero.it)
Di Giuseppe Gagliano – (Notizie Geopolitiche)