Omicidio Chiara Poggi, l'analisi delle telefonate a Garlasco: cosa raccontano

Le celle telefoniche, insieme alla ricostruzione fornita da Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, escludono una sua responsabilità nell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco: per il delitto è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'allora fidanzato Alberto Stasi. Lo sostiene una consulenza difensiva della famiglia della vittima - come risposta agli atti prodotti nel 2016 dai legali di Stasi alla Corte di Appello di Brescia - in cui l'esperto informatico Paolo Reale si concentra sulle telefonate che Sempio fa e riceve tra il 12 e il 13 agosto 2007, ossia nelle ore precedenti e immediatamente successive al delitto (Chiara muore tra le 9.12 e le 9.35 è scritto in sentenza). (Adnkronos)
Ne parlano anche altri media
La famiglia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 e per il cui delitto è stato condannato in via definitiva a 16 anni l'allora fidanzato Alberto Stasi, si costituisce come parte offesa nel procedimento che vede indagato per omicidio Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. (ilgazzettino.it)
"Sono ancora convinto che se fossi andato avanti sarebbe stata una forzatura". Oggi con le nuove indagini su quest'ultimo, ovvero l'amico del fratello di Chiara Poggi, si torna a parlare della perizia di De Stefano. (Fanpage.it)
Nuovi reperti, analizzati dal Ris di Parma, potrebbero fornire elementi inediti sul delitto di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007, per il quale risulta attualmente indagato - per omicidio in concorso - Andrea Sempio. (Sky Tg24 )
Il sistema delle norme disciplina la convivenza civile: allorquando viene violato, si instaura un processo finalizzato a ristabilire l’equilibrio sul quale si incentra il rapporto tra i cittadini. (La Ragione)
"Parteciperemo all'incidente probatorio davanti ad un giudice terzo. Peccato che questi accertamenti non siano stati svolti allora nel 2011, quando li chiedevamo noi. La difesa Stasi si oppose davanti alla Corte d'Assise d'Appello e ci disse che non si poteva fare più nulla e che tutto era stato fatto bene dai carabinieri. (l'Adige)
"Assenza di evidenze significative ai fini delle indagini". Lo scrisse la Corte d'Appello di Milano, nella sentenza del 2011 nel processo d'appello a carico di Alberto Stasi, respingendo una richiesta della parte civile, ossia dei familiari di Chiara Poggi, coi legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Campagna, che chiedevano di analizzare geneticamente tutta una serie di reperti, tra cui "pantaloncini" e "maglietta" di Chiara Poggi, braccialetti, "un orologio", il martello sequestrato a casa di Alberto e altri ancora. (l'Adige)