Protesta opposizioni contro l'Autonomia in Aula con i tricolori
Protesta delle opposizioni in Aula alla Camera dopo la bocciatura della mozione unitaria che chiedeva lo stop all'iter dell'Autonomia differenziata. I deputati del centrosinistra, dai banchi, hanno esposto le bandiere d'Italia. Con i tricolori in mano, alcuni hanno intonato l'Inno di Mameli, altri hanno gridato "vergogna". . (Tuttosport)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Con un obiettivo dichiarato: bocciare la legge accusata di «spaccare in due l’Italia». E soprattutto provare ad assestare un colpo al governo, coagulando il malcontento di un pezzo del Sud sulla riforma e provando a cavalcarlo a Roma. (ilmessaggero.it)
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali sette punti della legge sull’Autonomia Differenziata, le opposizioni hanno presentato in modo unitario alla Camera una mozione che chiede al governo di interrompere immediatamente le intese in fase di negoziazione con le regioni sulle ‘materie non Lep’ e di sciogliere il Comitato per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (Clep), il cui lavoro è stato messo in discussione dalla decisione della Consulta. (LAPRESSE)
I deputati del centrosinistra hanno esposto dai loro banchi le bandiere dell'Italia e con il Tricolore in mano hanno intonato l'Inno di Mameli. L'azzurro Giorgio Mulè, che presiedeva la seduta, ha invitato tutti all'ordine ''esprimendo rispetto però per la bandiera''. (Adnkronos)
Dopo la parziale bocciatura della Consulta, il ministro per gli Affari regionali detta la linea: «Non ci fermiamo. Ne ho viste di peggio, qui si tratta di sette punti» (Open)
"E per noi questa cosa non cambia e sosterremo queste ragioni anche nel rapporto con la Corte Costituzionale e con la Cassazione, che dovranno prendere le decisioni adeguate" ha aggiunto. "Non abbiamo raccolto le firme per emendare questa legge, ma perché la nostra posizione rimane ferma ed è quella di abrogarla". (la Repubblica)
Epperò la partita non è chiusa qui vista la seria prospettiva che gli italiani siano comunque chiamati a esprimersi con … E ora il grande timore si chiama referendum. (Il Fatto Quotidiano)