Le cancellerie bocciano le scelte di Meloni: “Errori strategici le costano l’isolamento in Europa”
BRUXELLES. «Al tavolo del Consiglio europeo i leader sanno che il pragmatismo deve prevalere sull’emotività e invece Giorgia Meloni è parsa in preda all’impulsività e a un eccesso di orgoglio: anziché fare un passo verso gli altri, ha atteso invano che altri lo facessero verso di lei. Finendo per isolarsi e rendendosi totalmente incapace di incidere» Il giorno dopo il summit che ha scelto i pross… (La Stampa)
Ne parlano anche altri giornali
Di Massimo Lodi (malpensa24.it)
Rispondendo a una domanda sulla decisione di votare contro Costa e Kallas, Meloni ha risposto: "Se fosse come si dice, cioè che se non sei d'accordo con alcune decisioni qualcuno te la fa pagare, sarebbe vergognoso. (AGI - Agenzia Italia)
Paura politica La paura di Scholz per la marea di destra si è tradotta nel suo veto a coinvolgere Giorgia Meloni nei negoziati per la scelta delle cosiddette alte cariche leuropee. (Nicola Porro)
Ma la sua posizione è stata tutt’altro che ferma: si è opposta alle candidature di Antonio Costa come presidente del Consiglio Ue e di Kaja Kallas Alto rappresentante per la Politica Estera, ma ha mostrato ambiguità su Ursula von der Leyen, astenendosi sulla sua riconferma a capo della Commissione. (Il Fatto Quotidiano)
Se il mondo cambia e si apre a incognite che sanno di svolta storica, da quelle legate alle legislative francesi alle presidenziali negli Usa, l’Ue tenta di mantenere la posizione. Di solito è troppo tardi. (L'HuffPost)
Per il Financial Times, invece, “il capo dell’estrema destra europea ha ricordato a Ursula von der Leyen che un secondo mandato alla guida della Commissione europea non sarà una passeggiata“. Definita come “emarginata nelle discussioni sull’attribuzione di posti chiave a Bruxelles”, Le Figaro fa presente che “la dirigente nazionalista italiana ne fa un caso di classica ‘oligarchia’ europea che confischerebbe il potere”. (Il Fatto Quotidiano)