Aleppo, i jihadisti occupano il palazzo di Assad
Nella città presa dai ribelli la situazione diventa sempre più critica di ora in ora. Hayat Tahrir al-Sham avrebbe offerto alle truppe curde delle Sdf e a quelle filo-regime di lasciare Aleppo "in sicurezza" (il Giornale)
La notizia riportata su altri media
Maria Luisa Fantappiè, responsabile del Programma Mediterraneo, Medio Oriente e Africa dell’Istituto Affari internazionali, spiega perché la situazione è diversa rispetto a quella di oltre 14 anni fa. Un presidente, Bashar al-Assad, che vive un altro momento di crisi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Secondo un osservatore, l'attacco e' stato condotto dalle forze alleate della Russia, che supportano il regime di Bashar al-Assad. Dopo un violento attacco aereo su Idlib, la citta' siriana sotto il controllo dei ribelli, diversi bambini sono rimasti feriti e sono stati portati in ospedale per ricevere cure urgenti. (Tiscali Notizie)
Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che questa mattina i raid aerei russi hanno colpito le città e i villaggi conquistati dai jihadisti del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hrs) e dalle fazioni alleate nella provincia nordoccidentale di Idlib e in quella centrale di Hama. (Adnkronos)
Aleppo è sotto il controllo del governo siriano dal 2016, dopo una decisiva vittoria delle forze sostenute dalla Russia. In un video girato vicino all'Ospedale Universitario di Aleppo, persone corrono poco prima delle esplosioni, confermate da immagini satellitari. (la Repubblica)
Siria, l’analista Landis: “Senza aiuti da Iran ed Hezbollah, il regime vacilla. E Israele festeggia” (la Repubblica)
Le forze jihadiste filo-turche protagoniste di una cavalcata militare senza precedenti a danno delle forze governative, iraniane e russe in tutto il nord della Siria sono una variegata coalizione di fazioni del sunnismo radicale con frange del jihadismo caucasico e centro-asiatico anti-russo, pronte a mostrarsi come tolleranti nei confronti delle sparute comunità di cristiani ancora presenti nel martoriato Paese. (L'Unione Sarda.it)