Sala: "No alla ristrutturazione di San Siro. Milan e Inter tornano sul progetto dello stadio in comune nella zona Meazza"
Sala: "No alla ristrutturazione di San Siro. Milan e Inter tornano sul progetto dello stadio in comune nella zona Meazza" Al termine dell'incontro con Milan ed Inter a Palazzo Marino sulla questione relativa al futuro di San Siro, il sindaco Giuseppe Sala ha svelato qual è stata la decisione presa dai due club facendo il punto della situazione. Queste le sue dichiarazioni. "È appena terminato l'incontro con le due squadre, presenti sia il management delle società che le proprietà o i rappresentanti delle proprietà. (Milan News)
Se ne è parlato anche su altri giornali
“Le società hanno detto no alla ristrutturazione di San Siro proposta da WeBuild” -ha raccontato Sala dopo l’incontro - “Torna così il progetto di un nuovo stadio accanto al Meazza”. Presenti i due amministratori delegati, Giorgio Furlani e Alessandro Antonelli, e i manager di Oaktree Katherine Ralph e Carlo Ligori. (La Gazzetta dello Sport)
Leggi tutta la notizia Le squadre riprendono in mano l'iter del 2019 per la costruzione di un nuovo stadio a Milano, a poche centinaia di metri dal Meazza. (Virgilio)
Durante la ristrutturazione, Inter e Milan avrebbero dovuto rinunciare a troppi ricavi e a lavori ultimati, i posti hospitality sarebbero stati estremamente limitati rispetto a quelli che invece vorrebbero idealmente rossoneri e nerazzurri. (Calciomercato.com)
"La loro proposta è di tornare sull'idea di un nuovo stadio sempre nell'area di San Siro", un progetto di cui si era già parlato nel 2019. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, al termine del vertice con i due club della città sul futuro del Meazza. (Tuttosport)
Barbara Berlusconi: "Su San Siro commedia che umilia Milano. Persi mesi per constatare l'ovvio" (Milan News)
Inter e Milan hanno comunicato ufficialmente il proprio no all'ipotesi di ristrutturazione dello stadio Giuseppe Meazza. I due club, nell'incontro odierno col sindaco di Milano Beppe Sala, hanno preferito non proseguire con la proposta di WeBuild che avrebbe comportato lavori dal 2025 al 2027. (il Giornale)