Diva Futura , recensione del film sul porno in concorso al Festival di Venezia 2024
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Diva Futura, il film di Giulia Steigerwalt in concorso al Festival di Venezia 2024: la recensione di Vogue Italia Oggi Riccardo Schicchi, probabilmente riderebbe di come è cambiato il mondo del porno evoluto, tra OnlyFans, accesso libero, vedi Youporn, e lui non avrebbe forse paradossalmente più peso. Lui, che invece, di quel settore all’italiana (ma non solo) fu uno dei pionieri e visionari, fondando la famosa Diva Futura, l’agenzia (in ascesa di casting e produzione, che in poco tempo diede vita e successo a personaggi come Ilona Staller (che ne fu co-fondatrice) in arte Cicciolina, Moana Pozzi (di cui fra poco, il 15 settembre, ricorrono i 30 anni dalla scomparsa, a soli 33 anni), ed Eva Henger, moglie dello stesso Chicchi, con il quale continuò a lavorare anche dopo la separazione, e che gli rimase vicino fino alla morte. (Vogue Italia)
Ne parlano anche altri giornali
LIDO DI VENEZIA. A quella squadra di regine di un eros ancora colorato di rosa, Moana Pozzi (Denise Capezza), Eva Henger (Tesa Litvan), Ilona Staller (Lidija Kordi… (La Stampa)
Tanto che Ilona Staller-Cicciolina finì addirittura in Parlamento. Il film di Giulia Louise Steigerwalt Diva Futura, quarto titolo italiano in concorso, è dedicato proprio a quel “pioniere” che, scomparso nel 2012, rivive ora nell’interpretazione di Pietro Castellitto: occhi azzurri innocenti, modi ultra-gentili (a ogni donna dà del lei chiamandola «signorina») e amore per gli animali, lo Schicchi cinematografico sogna di portare in Italia la rivoluzione sessuale sfidando i tabù, condanna la violenza sulle donne che comincia a farsi strada anche nell’hard, e rende la sua società Diva Futura un’isola felice dove il lavoro e il privato si confondono, tutti abitano nello stesso condominio e si vogliono bene mentre il fatturato vola e le pornostar ormai sdoganate entrano nei tinelli degli italiani, ospiti fisse di notiziari e talk show. (ilmessaggero.it)
Nessuno scandalo o provocazione nel modo in cui viene raccontata la storia di Riccardo Schicchi, re del porno in... (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)
Opera seconda dell’attrice e regista dopo l’acclamato esordio “Settembre” del 2022, narra dell’omonima realtà creata nel 1983 da Riccardo Schicchi con la pornostar Ilona Staller e ne ripercorre l’incredibile vicenda, col focus sulla figura dell’imprenditore (Pietro Castellitto) - originario di Augusta (Siracusa) ma romano d’adozione - che trasformerà l’utopia hippie dell’amore libero nel nuovo fenomeno del porno. (Gazzetta del Sud)
Aveva conservato la curiosità gioiosa del bambino che spiava le donne delle case di fronte con il binocolo, era riuscita a fare la vita che voleva. «Ho conosciuto Riccardo Schicchi quando era sul viale del tramonto e andava in tv da Mammucari in quanto marito di Eva Henger (ilmattino.it)
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