Riefenstahl, una mole di immagini stupefacente per raccontare una vita eccezionale

Mostra di Venezia La berlinese Leni Riefenstahl (1902-2003) inizia la sua carriera nel cinema a metà degli anni Venti e su commissione di Hitler, suo grande ammiratore, documenta con un dispiego di mezzi mai visto prima e con stile registico innovativo, dinamico ed estetizzante, il raduno del Partito nazista a Norimberga. Processata più volte dopo la guerra per le sue più che strette relazioni non solo con il Führer ma anche con Joseph Goebbels, Ministro della propaganda e Alfred Speer, l’architetto di Hitler e Ministro degli armamenti e della produzione bellica, e classificata dalle autorità come “simpatizzante”, Riefenstahl minimizza il proprio ruolo. (MYmovies.it)

Su altri media

«E qua la mano./ Dovessi dire all'attimo:/ Ma rimani! Tu sei così bello!»/ Allora gettami in catene,/ allora accetterò la fine!/ Allora batta a morto la campana,/ allora, esaurito il tuo impegno,/ s'arresti l'orologio, cada giù la lancetta,/ per me finisca il tempo!». (il Giornale)

Nonostante Riefenstahl abbia negato fino alla morte, avvenuta a 101 anni nel 2003, di essere al corrente di quello che stava combinando il suo amico Adolf Hitler, il film la accusa di essere stata una testimone diretta dei crimini nazisti e di aver molto probabilmente contribuito a uno di essi. (Rivista Studio)

A Venezia, fuori concorso, ci sarà un documentario di Andres Veiel intitolato semplicemente Riefenstahl: Leni Riefenstahl, la regista del Trionfo della volontà e di Olympia, i due celeberrimi e “maledetti” film di propaganda nazista girati negli anni Trenta. (la Repubblica)

Ripresa e futuro economico del Lazio, Ugl traccia il bilancio per settembre e guarda a ZES e ZLS

Un po’ ridicolo l’esercizio di chi si affanna ad attribuire a destra o a sinistra le scelte della selezione. In che scatola mettere Riefenstahl, il documentario sulla “regista di Hitler” del tedesco Andres Veiel. (Io Donna)

Il rischio che gli incentivi al Mezzogiorno portino ad una accelerazione della deindustrializzazione delle province di Frosinone, Latina e Rieti, rimaste fuori dalla Zes unica, continua ad alimentare il dibattito politico e sindacale nella regione e sui territori interessati. (Frosinone News)

“Il mese di settembre segna non solo la ripresa dell’attività produttiva, ma rappresenta anche un momento cruciale per tracciare l’agenda economica e sociale del Lazio per il 2025. (Frosinone News)