IL VIDEO. Cina: Usa irresponsabile con dazi, è la legge della giungla

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il Dolomiti ESTERI

Pechino, 7 mar. "Ci sono circa 190 Paesi nel mondo. Immaginate se ogni Paese enfatizzasse la propria priorità e credesse nella forza, il mondo ricadrebbe nella legge della giungla. I Paesi piccoli e deboli ne subirebbero le conseguenze e le regole e l'ordine internazionale verrebbero gravemente attaccati". Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso della conferenza stampa annuale collegata allo svolgimento a Pechino delle "Due Sessioni". (il Dolomiti)

Ne parlano anche altre fonti

Come cambierà l’economia della Cina con i dazi di Trump L’uragano Donald Trump sta costringendo il resto del mondo ad adattarsi, modificando scelte strategiche, economiche e diplomatiche. È così per l’Ucraina, scaricata di colpo dalla Casa Bianca, nella guerra contro la Russia. (Start Magazine)

L’ipotesi di un altro dietrofront di Donald Trump è sempre sul tavolo. D’altronde il presidente degli Stati Uniti utilizza la leva dei dazi per negoziare accordi e “fare business”. Intanto, però, le tariffe sulle importazioni cinesi sono già entrate in vigore e ieri sono scattate ufficialmente le contromosse di Pechino (Start Magazine)

Nel mirino della Repubblica popolare sono finiti soia , sorgo , carne di maiale e manzo , prodotti ittici , frutta , verdura e prodotti lattiero-caseari tutti colpiti al 10%, mentre pollame , grano , cotone e mais sono nel gruppo di aliquota al 15%. (Il Sole 24 ORE)

Oggi entrano in vigore le tasse del 10-15% a carico di molti prodotti agricoli americani: soia, carne e pesce, frutta, verdura, prodotti lattiero-caseari, pollame, grano. (Il Fatto Quotidiano)

Nonostante i super dazi Usa la Cina punta alla crescita del Pil al 5% per il 2025 (AGI - Agenzia Italia)

Le tensioni commerciali tra le due principali economie mondiali - Stati Uniti e Cina - sono destinate a intensificarsi: da lunedì 10 marzo Pechino ha iniziato a imporre tariffe su alcuni prodotti agricoli statunitensi come ritorsione contro l'ultimo aumento del presidente Donald Trump sulle importazioni cinesi. (Corriere della Sera)