Brics. La Turchia pronta all’ingresso

Di Giuseppe Gagliano – La Turchia cerca di unirsi ai BRICS per espandere la sua influenza globale e diversificare le sue alleanze oltre i partner occidentali tradizionali, probabilmente a causa della frustrazione per i ritardi nell’adesione all’UE e i disaccordi con la NATO. Se accettata, la sua adesione potrebbe rafforzare la dimensione geopolitica del blocco e ribilanciare le dinamiche di potere globale, spostando ulteriormente il baricentro economico e politico verso il sud del mondo. (Notizie Geopolitiche)

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In un momento politicamente così fluido, e colpevolmente distratto da beghe di infima lega, passa quasi sotto traccia l’iniziativa turca, volta ad ottenere l’ingresso a pieno titolo nei Brics. A ben vedere non si tratta di un exploit così imprevisto, ma di un ultimo passo preceduto da espressioni politiche di volta in volta sempre più di rottura e di debole propensione alla preservazione della stabilità. (Difesa Online)

Il BRICS, un'alleanza di Paesi emergenti (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), sta cercando di espandere la propria influenza economica e politica come contrappeso alle organizzazioni internazionali dominate (Inside Over)

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Come e perché la Turchia vuole aderire ai Brics. Fatti, reazioni e scenari Ecco come la Turchia putineggia nei Brics (Start Magazine)

La Turchia ha fatto richiesta di adesione ai Brics. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, alla ricerca di una maggiore autonomia strategica, ha intrapreso una nuova strada che potrebbe portare il primo membro della NATO all'interno del blocco delle economie emergenti, rappresentato dai Brics. (QuiFinanza)

La Turchia ha manifestato l'intenzione di unirsi ai BRICS+, il gruppo di economie emergenti formato inizialmente da Brasile, Russia, India e Cina, con l'aggiunta del Sudafrica nel 2010, e di Etiopia, Egitto, Iran ed Emirati Arabi Uniti nel 2024. (Difesa Online)